Fuoco, cibo e fortuna

Il Capodanno in Calabria è una festa che affascina per il suo perfetto equilibrio tra tradizione e modernità, un’occasione speciale che combina riti antichi, sapori autentici e un’atmosfera di gioia condivisa. Ma non è solo il cibo a essere protagonista di questo evento: accanto ai piatti tipici, le usanze e i simboli che accompagnano il passaggio al nuovo anno rivestono un ruolo fondamentale, rendendo questa celebrazione unica e suggestiva.

Fuochi d'artificio per scacciare gli spiriti

Uno degli elementi più rappresentativi è il fuoco. Accendere grandi falò nelle piazze, davanti alle case o nei cortili simboleggia il rinnovamento e la purificazione. Le fiamme che bruciano il vecchio anno preparano simbolicamente il terreno per il nuovo, portando speranza e prosperità. Parallelamente, i fuochi d’artificio e i botti, che illuminano il cielo con luci e suoni, hanno una doppia valenza: scacciare le energie negative e celebrare con entusiasmo l’inizio di un nuovo capitolo. Questi gesti, che uniscono sacro e profano, trasformano la notte di Capodanno in un’esperienza visiva e sensoriale indimenticabile.

Piccoli gesti rituali

Anche i piccoli gesti quotidiani diventano rituali di buon auspicio. Indossare qualcosa di rosso è considerato un portafortuna, simbolo di energia e vitalità, mentre liberarsi di oggetti vecchi rappresenta un modo per lasciare andare il passato e accogliere il futuro con nuove opportunità. Secondo tradizioni popolari, gettare una pietra a mezzanotte simboleggia il desiderio di allontanare le difficoltà e costruire solide basi per il domani.

Il cibo, il primo amore

Tutto questo si mescola con la convivialità del cibo: le tavole imbandite con specialità locali, i brindisi e le riunioni familiari incarnano lo spirito caloroso della Calabria. Tra i piatti tipici, le zeppole di patate - conosciute come “i monaceji ca lici” -, il baccalà preparato sia fritto che arrostito “all’ogghjàta”, i broccoli “affucati” cotti lentamente in tegami di coccio, la pasta con lo stocco o con alici salate arricchite da mollica di pane dorata in padella, e i saporiti calamari ripieni erano immancabili protagonisti delle tavole imbandite durante la vigilia, mentre le famiglie attendevano con devozione la nascita del Bambinello.

Per quanto riguarda la frutta, oltre alle classiche noci, nocciole, arachidi e mandorle, si facevano largo i lupini conservati in salamoia, i ceci calia – tostati con maestria nella sabbia – e i semi di zucca essiccati, che aggiungevano una nota rustica e genuina a questi banchetti intrisi di tradizione.