Pasquale Musitano
Pasquale Musitano

Il 10 luglio 2020, nel parcheggio di un centro commerciale di Burlington (Ontario), Pasquale Musitano, noto come “Fat Pat”, venne ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre scendeva dalla sua auto blindata. Con lui caddero feriti anche il cugino Giuseppe Avignone e la sua guardia del corpo, John Clary. Il killer fuggì a bordo di una berlina grigia, lasciando dietro di sé un’immagine agghiacciante in pieno giorno. L’omicidio, a detta delle forze dell’ordine, fu un’azione coordinata e precisa, frutto di una faida che covava da anni.

Una famiglia mafiosa radicata

Origini calabresi per i Musitano: figli di immigrati di Delianuova, nel reggino, i fratelli Pasquale e Angelo erano balzati agli onori delle cronache criminali canadesi fin dagli anni Novanta. Al centro delle loro attività illegali si collocava la faida contro i Papalia: nell’aprile 1997 commissionarono gli omicidi di Johnny Papalia e del suo luogotenente Carmen Barillaro, decisero di eliminare la famiglia rivale. Nel 2000 patteggiarono condanne a 10 anni per cospirazione.

Sete di vendetta mai sopita

A lungo croce e delizia di Musitano fu la sua notorietà. Fu ferito in un duplice agguato – nel 2017 la morte del fratello Angelo e poi nel 2019 il tentativo fallito di ucciderlo davanti al suo studio – tanto da essere definito “un uomo morto che camminava”. Gli esperti di mafia avevano dichiarato che la vendetta contro di lui era rimasta viva per 23 anni, e che tutti, dal clan rivale Papalia alla famiglia Luppino, potevano nutrire rancori mai sopiti.

Caduta di un’era criminale

Con l’uccisione di “Fat Pat” si è consumata una sorta di decapitazione della dinastia Musitano, che già nel 2017 aveva perso Angelo. Gli analisti descrissero la sua morte come epilogo atteso di decenni di guerre e intrighi, giudicati preludio a nuovi equilibri criminali nella malavita dell'Ontario.

Un’eredità di sangue e potere vacante

La famiglia Musitano era profondamente radicata in Ontario, con interessi diffusi in traffico di droga, estorsioni e smaltimento rifiuti. Il regime che avevano introdotto negli anni, arrogante e spettacolare, aveva soppiantato i vecchi capi canadesi, ma minava allo stesso tempo le loro difese. Fu proprio questa esposizione a costare la vita al boss nel 2020.