"L’incontro", Larissa Mollace porta l’arte dell’anima a Palazzo Crupi
Cinque ambienti immersivi tra memoria, fragilità e amore: la mostra a Reggio Calabria dal 24 maggio al 31 luglio 2025

Dal 24 maggio al 31 luglio 2025, gli spazi del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria accolgono “L’incontro”, mostra personale dell’artista visiva Larissa Mollace, a cura di Antonella Aricò e Laura Mileto, con il patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Temi universali, linguaggi plurali
La mostra si sviluppa in cinque ambienti immersivi che affrontano, con linguaggi e materiali differenti, i temi dell’incontro, della perdita, della memoria e dell’amore. Tra pittura, fotografia, installazioni narrative e ready-made, l’artista costruisce un’esperienza che interroga lo spettatore sul piano sensoriale ed emotivo.
Un percorso emotivo e partecipativo
L’incontro si colloca all’interno del programma culturale di Palazzo Crupi come riflessione sull’arte contemporanea intesa come strumento di conoscenza emotiva. L’opera di Mollace si distingue per una tensione costante tra fragilità e cura, trauma e trasformazione. Le installazioni non offrono letture univoche, ma aprono spazi interpretativi aperti, dove il pubblico è invitato a farsi parte attiva del processo.
Cinque stanze per attraversare l’anima
Il progetto è articolato come un attraversamento psichico e simbolico, un vero e proprio rito contemporaneo che stimola il visitatore a superare la propria passività. Le cinque sale della mostra – Il Salotto dei Malinconici, Non accettare caramelle dagli sconosciuti, Rosso Cupido, Lacrimarium, Incontro – rappresentano tappe di un’indagine intima e universale.
Corpi, assenze e relazioni
Ogni ambiente si presenta come una soglia percettiva, dove la presenza dell’altro, l’assenza, la vulnerabilità e l’affetto prendono forma attraverso immagini, oggetti e gesti evocativi. La malinconia postmoderna, la fiducia tradita, l’amore imperfetto, il lutto invisibile e il silenzio condiviso emergono come nuclei tematici che orientano una narrazione sensibile e stratificata.
L’arte come spazio di prossimità
“L’incontro non è solo il titolo della mostra, ma la sua essenza”, affermano le curatrici Antonella Aricò e Laura Mileto. “Un invito ad attraversare il sentire umano nelle sue molteplici sfumature, facendo dell’arte un luogo di prossimità, ascolto e consapevolezza”.
Larissa Mollace: visioni tra simbolismo e memoria
Classe 1989, Larissa Mollace è un’artista che coniuga fotografia, grafica d’arte e installazione in una ricerca coerente e visionaria. Il suo linguaggio, fortemente influenzato da una sensibilità post-simbolista, si alimenta di riferimenti letterari, mitologici e psicoanalitici. Le sue opere non sono semplici rappresentazioni, ma “tracce vive” di un sentire che interroga lo spettatore attraverso l’uso del corpo, della memoria e della relazione.
Una necessità espressiva, un impegno continuo
Come afferma la stessa artista: “Creare arte e vivere nell’arte altrui è un antidoto al male di vivere, una condizione alla quale non si può sfuggire, perché diviene bisogno espressivo”. Il lavoro di Larissa Mollace è stato presentato in festival e sedi espositive di rilievo nazionale, tra cui l’Expo Arte di Bari, il Face Festival di Reggio Calabria, le Officine Miramare e il Cenacolo delle Donne presso il Palazzo della Cultura Crupi. Attualmente è coinvolta nel progetto “Laboratorio delle Radici – Narrazioni”, promosso da Italea Calabria e dal Maeci, dedicato alla memoria migrante attraverso pratiche artistiche partecipative.