I treni della Sila: binari tra i boschi per un viaggio nella memoria
La storica ferrovia a scartamento ridotto torna a vivere tra Camigliatello e San Nicola, offrendo un’esperienza unica tra paesaggi silani, tradizioni e turismo lento

Nel cuore della Calabria, tra le cime verdeggianti dell’Altopiano Silano, si snoda una delle più caratteristiche ferrovie storiche d’Italia: la Ferrovia Silana, a scartamento ridotto. Costruita all’inizio del Novecento per collegare i centri montani con Cosenza e Catanzaro, oggi è diventata un’attrazione turistica unica. La tratta, riaperta nel 2016 in chiave culturale, collega le stazioni di Camigliatello Silano e San Nicola-Silvana Mansio, regalando uno dei viaggi ferroviari più affascinanti del Sud.
Il fascino del viaggio lento
A bordo delle carrozze d’epoca, trascinate da una storica locomotiva a vapore, si attraversano paesaggi mozzafiato: faggete millenarie, vallate verdi e il profilo dei laghi Cecita e Arvo. Il ritmo lento consente al viaggiatore di riscoprire il valore dell’attesa e dell’osservazione. Ogni sosta è l’occasione per incontrare volti, ascoltare storie, assaporare prodotti tipici. Non è solo un treno, ma un museo viaggiante, un’“esperienza d’anima” che riporta al tempo in cui il treno era l’unico legame tra i piccoli paesi montani e il resto della regione.
Un patrimonio da proteggere
La riattivazione della ferrovia silana non è solo un’operazione turistica, ma un atto di recupero del patrimonio culturale e infrastrutturale della Calabria. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione FS Italiane, con il coinvolgimento di enti locali e comunità silane, decise a valorizzare una risorsa che può generare sviluppo sostenibile. Oggi i treni circolano soprattutto nei fine settimana e nei mesi estivi, attirando turisti, famiglie e appassionati di ferrovie storiche da tutta Italia.
Un futuro che passa per il passato
Il successo crescente della Ferrovia Silana dimostra che il turismo lento, esperienziale e identitario può essere una chiave per il rilancio dell’entroterra calabrese. Il treno diventa metafora: unisce luoghi, persone e tempi diversi, ridando voce a territori marginali ma ricchi di cultura, natura e autenticità. Viaggiare su quei binari significa partecipare a un rito collettivo di memoria e bellezza, dove la destinazione è importante, ma è il percorso – sempre – a lasciare il segno.