Catanzaro, il giudice annulla il rinvio a giudizio per Mario Gregoraci: il caso torna alla Procura
Gregoraci era accusato di atti persecutori, maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della sua ex compagna, Rosita Gentile, 56 anni
Svolta inattesa nell’udienza preliminare a carico di Mario Gregoraci, 74 anni, padre della showgirl Elisabetta. Il giudice del Tribunale di Catanzaro ha accolto l’eccezione sollevata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Ramona Gualtieri, dichiarando la nullità della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per un vizio procedurale nella notifica degli atti di chiusura delle indagini.
Il procedimento torna alla fase delle indagini preliminari
Con la decisione del Gup, il procedimento giudiziario torna indietro alla fase delle indagini preliminari. Si tratta di un provvedimento di natura tecnica ma con effetti sostanziali, che riconosce all’imputato il pieno esercizio del diritto di difesa. In pratica, l’inchiesta dovrà essere riesaminata e potrà subire modifiche o approfondimenti prima di un’eventuale nuova richiesta di rinvio a giudizio.
Le accuse e il contesto dell’inchiesta
Gregoraci era accusato di atti persecutori, maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della sua ex compagna, Rosita Gentile, 56 anni. L’indagine, coordinata dalla Procura di Catanzaro, aveva attirato l’attenzione per la gravità dei reati ipotizzati e per il delicato contesto personale e familiare in cui si sarebbero verificati i presunti episodi.
Un successo processuale per la difesa
L’accoglimento dell’eccezione rappresenta, per la difesa, un risultato significativo. La nullità della richiesta di rinvio a giudizio comporta infatti la possibilità per gli inquirenti di riesaminare l’intero impianto accusatorio o di sanare il vizio procedurale prima di riproporre l’azione penale.
L’inchiesta torna dunque nelle mani della Procura di Catanzaro: l’esito resta aperto e sarà il nuovo esame degli atti a determinare se il procedimento proseguirà o se, invece, emergeranno nuovi elementi a favore dell’indagato.