Lavori abusivi nell’area marina protetta: sequestrati 3.500 mq di costa a Capo Rizzuto
Movimentazioni di terra, massi e una strada verso il mare realizzati senza autorizzazioni in un’area vincolata. Denunciati il proprietario e il committente dei lavori

I militari del Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto di Crotone hanno posto sotto sequestro un’area di circa 3.500 metri quadrati in località Cicala, all’interno del perimetro dell’Area marina protetta di Capo Rizzuto. L’intervento è scattato dopo il rilevamento di consistenti lavori che hanno profondamente alterato il profilo naturale della costa, compromettendone l’integrità ambientale. L’area coinvolta risulta soggetta a stringenti vincoli paesaggistici e ambientali, ricadendo sia in una Zona speciale di conservazione (ZSC) che in una Zona di protezione speciale (ZPS).
Movimenti di terra, massi e strada illegale verso il mare
Secondo quanto accertato dai militari, i lavori realizzati includevano movimentazioni di terreno, riprofilatura del versante, rimodellamento della scarpata e la posa di numerosi massi in pietra arenaria. È stata inoltre realizzata una strada sterrata che consente l’accesso diretto al mare. Le modifiche al territorio sono state considerate gravi e irreversibili, soprattutto perché effettuate in un’area di elevato valore naturalistico e soggetta a tutela speciale.
Interventi abusivi e denuncia dei responsabili
Gli accertamenti hanno confermato che i lavori erano stati eseguiti senza alcuna autorizzazione da parte degli enti preposti alla salvaguardia del sito protetto. Per questo motivo, l’intera area è stata sottoposta a sequestro preventivo su disposizione dell’autorità giudiziaria. Il proprietario del terreno e il committente dei lavori sono stati denunciati per reati in materia ambientale e edilizia. Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e valutare l’impatto degli interventi sull’equilibrio del fragile ecosistema costiero.