È stato arrestato un esponente di spicco della famiglia Scornaienchi di Cetraro, Alessio Ricco di 38 anni, storicamente legata alla cosca Muto, organizzazione di ‘ndrangheta da decenni egemone sul Tirreno cosentino. Il blitz è stato condotto dai militari del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico) e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, in stretto coordinamento con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza e la Squadra Mobile della Questura di Cosenza.
L’arresto è avvenuto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Paola, al quale il ricercato si era sottratto dal 16 febbraio 2024.

La cattura del ricercato e la fine della latitanza

L’uomo, pluripregiudicato, era riuscito a sfuggire alle forze dell’ordine per mesi, fino all’operazione che ha permesso di individuarlo e bloccarlo mentre incontrava alcuni familiari. Le attività investigative, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno coinvolto in sinergia i reparti specializzati delle forze dell’ordine, in un lavoro di intelligence e sorveglianza durato settimane.
Il ricercato, già noto per una lunga serie di precedenti penali, si era distinto in passato per la sua partecipazione a una associazione per delinquere armata di tipo mafioso, dedita al traffico di droga e al controllo delle attività economiche nella zona di Cetraro.

I precedenti e il peso nel contesto criminale

Il nome dello Scornaienchi compare anche tra gli indagati della storica operazione “Ippocampo” del 2010, che aveva smantellato una rete mafiosa dedita al narcotraffico e al riciclaggio di denaro. A suo carico figurano numerosi reati, tra cui traffico di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, rapina, furto e violazione dei provvedimenti dell’Autorità.
La sua cattura rappresenta un nuovo colpo assestato alla struttura criminale dei Muto di Cetraro, da tempo al centro delle attività investigative delle forze dell’ordine e della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, impegnata nel contrasto ai clan che operano sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza.

Un’azione simbolo del coordinamento investigativo in Calabria

L’operazione che ha portato all’arresto del latitante conferma l’efficacia della collaborazione tra Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato, sotto la direzione della DDA di Catanzaro, in un territorio segnato da decenni di infiltrazioni mafiose.
Il risultato operativo, frutto di un’attività congiunta e mirata, rappresenta un ulteriore passo avanti nel processo di riconquista della legalità nel Tirreno cosentino, dove le cosche continuano a esercitare una pressione economica e sociale sul territorio.