Fondi per gli agriturismi in Calabria: opportunità o fumo negli occhi?
I dubbi sull'effettiva trasparenza dei processi di assegnazione e sulla loro capacità di premiare i progetti meritevoli

Gli agriturismi rappresentano uno dei pilastri dell'offerta turistica calabrese, un modello che unisce l'accoglienza rurale con la promozione dei prodotti tipici locali. Tuttavia, il recente bando regionale "Attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali" offre un'occasione per riflettere sull'efficacia dei finanziamenti pubblici nel sostenere questo settore. Con una dotazione finanziaria complessiva di circa 36,7 milioni di euro, di cui 17,94 milioni destinati al potenziamento e alla qualificazione della ricettività extralberghiera, l'iniziativa mira a sostenere piccole e medie imprese, nonché nuove attività imprenditoriali nei settori della ristorazione di qualità e dei servizi turistici.

Tutto fumo e niente arrosto?
Attualmente, in Calabria sono presenti 595 agriturismi, un numero in crescita rispetto agli anni precedenti, grazie anche alla domanda di turismo rurale e alle iniziative regionali. Ma questa crescita si traduce realmente in un miglioramento della qualità dell’offerta o, come spesso accade, è solo "fumo e niente arrosto"? Il sostegno economico del bando dovrebbe incentivare nuovi imprenditori ad avviare attività agrituristiche e stimolare gli operatori esistenti a migliorare i servizi. Tuttavia, ci si chiede se i fondi vengano realmente utilizzati per gli scopi dichiarati o se vi siano falle nella gestione e nel controllo dei finanziamenti.
Dubbi sulla trasparenza delle assegnazioni
Non mancano infatti dubbi sull'effettiva trasparenza dei processi di assegnazione e sulla loro capacità di premiare i progetti meritevoli. In passato, alcuni bandi simili hanno prodotto risultati altalenanti. Alcune strutture hanno saputo trasformare il supporto pubblico in autentici centri di eccellenza, mentre altre sembrano aver approfittato dei finanziamenti senza apportare reali miglioramenti.
Ad esempio, la mancanza di controlli adeguati ha portato in certi casi al finanziamento di strutture che operano più come ristoranti ordinari che come autentici agriturismi. La normativa italiana stabilisce che gli agriturismi devono utilizzare principalmente prodotti propri o provenienti da aziende agricole del territorio. Tuttavia, non sempre questa regola viene rispettata. In molti casi, il legame con l’agricoltura locale appare più come uno slogan pubblicitario che come una reale pratica. Il rischio è che i finanziamenti pubblici vadano a sostenere strutture che non valorizzano davvero il territorio, minando la credibilità dell'intero comparto.
Agriturismi genuini con i prodotti della grande distribuzione
Un esempio emblematico è rappresentato da agriturismi che, invece di servire prodotti genuini come olio d’oliva, formaggi o carne di produzione locale, si affidano a fornitori della grande distribuzione. Questo non solo tradisce le aspettative dei clienti, ma riduce l’impatto positivo che gli agriturismi potrebbero avere sull’economia rurale.
Per garantire che i fondi pubblici vengano utilizzati in modo corretto, è indispensabile un sistema di controllo rigoroso. La Regione Calabria ha il compito di verificare che i progetti finanziati rispettino gli obiettivi dichiarati, ma gli strumenti attualmente disponibili sembrano spesso insufficienti. Ispezioni regolari, valutazioni trasparenti e sanzioni severe per chi non rispetta le norme sono elementi fondamentali per assicurare che i finanziamenti producano risultati concreti.
Anche il consumatore ha un ruolo cruciale nel promuovere la qualità degli agriturismi. Educare i visitatori a riconoscere le strutture autentiche e a pretendere trasparenza può fare la differenza. Etichette dettagliate, menù che indicano l'origine dei prodotti e la possibilità di visitare le aziende agricole associate sono strumenti che gli agriturismi dovrebbero adottare per rafforzare la fiducia dei clienti. Il bando "Attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali" rappresenta un'importante opportunità per il settore agrituristico calabrese, ma solo se gestito in modo trasparente e responsabile. La domanda cruciale rimane: questi finanziamenti stanno producendo risultati tangibili o rischiano di essere un’occasione mancata?
Il futuro degli agriturismi dipende dalla capacità di coniugare tradizione, sostenibilità e innovazione, con un uso oculato delle risorse pubbliche. Solo così potranno diventare veri ambasciatori del territorio, garantendo un impatto positivo sia per l'economia locale che per l'esperienza dei turisti.