All’Unical nasce il Palazzo dell’Innovazione: una nuova casa per startup, ricerca e imprese calabresi
Ristrutturato con un finanziamento del Ministero dell’Istruzione, il centro sarà il cuore dell’ecosistema tecnologico regionale. Il rettore Leone: “Un luogo per condividere idee, competenze e opportunità”
Con l’inaugurazione del Palazzo dell’Innovazione, l’Università della Calabria segna una nuova tappa nel suo percorso di apertura verso il territorio, rafforzando il ruolo dell’ateneo come motore di sviluppo economico, scientifico e culturale della regione.
Un polo di collaborazione tra università e imprese
Pensato come una “casa comune” per startup, imprese e centri di ricerca, il Palazzo dell’Innovazione offrirà spazi e strumenti per favorire la contaminazione tra mondo accademico e produttivo. Grazie a un finanziamento di 3,5 milioni di euro del Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’ex edificio del Cud è stato completamente ristrutturato: oggi si estende su 5.000 metri quadrati con sale conferenze, aree di co-working, uffici per aziende, spazi condivisi, giardino esterno e parcheggi.
Durante la cerimonia di inaugurazione, il rettore Nicola Leone ha sottolineato che la nuova struttura “rappresenta un passo concreto verso la costruzione di un ecosistema dell’innovazione che metta in rete competenze e risorse, creando una comunità di imprese che condividono esperienze e crescita”.
Una visione che parte da lontano
Il progetto si inserisce nella più ampia strategia di trasferimento tecnologico e Terza Missione che l’Unical porta avanti da oltre un decennio. Dopo l’incubatore TechNest del 2010 e l’Open Incubator di Cosenza, il Palazzo dell’Innovazione rappresenta la naturale evoluzione di un percorso che oggi coinvolge oltre 70 startup e spin-off universitari.
Un edificio simbolo restituito al territorio
L’ex sede del Consorzio per l’Università a Distanza (Cud), nata negli anni Ottanta come progetto pionieristico di didattica telematica, era rimasta inutilizzata per anni. L’Università della Calabria ne ha curato il recupero e la valorizzazione, restituendola ora alla città di Rende con una funzione strategica. Accanto al nuovo polo trovano spazio anche il Rimuseum, dedicato alla sostenibilità ambientale, e il Miai – Museo interattivo di archeologia informatica, oltre a un istituto del CNR impegnato in progetti di ricerca congiunta.