Sanità e infarti, Calabria maglia nera: allarme ISS su ricoveri e mobilità
Nel 2023 la regione ha registrato il secondo tasso più alto di ricoveri per infarto e la quota più elevata di cittadini costretti a curarsi fuori

Nel 2023 la Calabria ha registrato uno dei dati più allarmanti a livello nazionale per quanto riguarda i ricoveri da infarto acuto del miocardio. Secondo il secondo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sull’equità e la salute nelle Regioni, si tratta del secondo tasso più alto d’Italia, sia tra gli uomini che tra le donne. Nel Sud, in generale, il tasso standardizzato ha raggiunto 223,46 negli uomini e 78,29 nelle donne, contro una media nazionale che ha visto una significativa riduzione negli ultimi anni: dal 2010 al 2023 i ricoveri per infarto sono scesi del 20% negli uomini e del 34% nelle donne. Tuttavia, le Regioni meridionali restano indietro, con tassi ancora superiori rispetto al Centro-Nord.
Sanità in fuga: mobilità ancora in crescita
La Calabria detiene anche un altro primato negativo: il tasso più alto di mobilità sanitaria, pari al 29,5% nel 2023. Questo significa che quasi un calabrese su tre si è dovuto curare fuori regione. Particolarmente significativo è il dato relativo agli interventi di bypass aortocoronarico, che conferma il ricorso massiccio alle cure extraregionali. Dopo un periodo di calo tra il 2010 e il 2019 (dal 31,9% al 14,6%), la pandemia ha invertito la tendenza, portando nuovamente il tasso ai livelli più alti degli ultimi anni.
Cardiopatie: Sud sempre più distante dal Nord
Nonostante la generale diminuzione della mortalità per malattie cardiovascolari in Italia negli ultimi vent’anni, il divario tra Nord e Sud si è ampliato. Le Regioni meridionali continuano a registrare una maggiore incidenza di ricoveri e decessi, oltre a un più alto tasso di comportamenti scorretti sul fronte della prevenzione. Nel 1980 la mortalità tra gli uomini del Sud era inferiore alla media nazionale; nel 2021 è risultata invece più alta (362,17). Anche per le donne meridionali la situazione è storicamente più grave, con tassi di mortalità per patologie circolatorie sempre superiori rispetto al resto d’Italia.