Germaneto, protesta dei lavoratori Lsu/Lpu: Scutellà (M5S) accusa la Regione
La consigliera regionale esprime solidarietà ai manifestanti e attacca Occhiuto
Elisa Scutellà, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, interviene con fermezza a sostegno dei lavoratori Lsu/Lpu in protesta a Germaneto. “Sono vicina ed esprimo piena solidarietà ai lavoratori che oggi manifestano. Occhiuto rispetti gli accordi presi il 14 marzo 2022”, afferma, denunciando l’ennesima emergenza sociale che investe il precariato calabrese.
Secondo Scutellà, le promesse fatte in campagna elettorale dalla maggioranza regionale si sarebbero già dissolte, lasciando spazio a una gestione che ignora impegni e responsabilità istituzionali.
Il nodo dei fondi e la mancata applicazione dell’accordo quadro
Il cuore della protesta riguarda l’accordo quadro che prevedeva una distribuzione equa dei fondi disponibili destinati ai lavoratori precari stabilizzati. Risorse che avrebbero dovuto garantire l’aumento delle ore ai dipendenti part-time, offrendo maggiori tutele economiche e continuità lavorativa.
Scutellà punta il dito contro la Regione, accusando l’amministrazione Occhiuto di aver ignorato tali impegni e di aver creato ulteriori disparità tra lavoratori che già convivono con situazioni di forte precarietà.
Stipendi insufficienti e diritti negati
La consigliera denuncia condizioni lavorative che definisce “indegne”, ricordando che gli Lsu/Lpu rappresentano circa il 90% della forza lavoro nei Comuni calabresi. “Non è concepibile – afferma – che questi lavoratori siano costretti a operare con stipendi bassissimi e senza il riconoscimento dei contributi previdenziali per gli anni lavorativi antecedenti alla stabilizzazione”. Una condizione che, oltre a ledere i diritti individuali, rischia di compromettere la prospettiva pensionistica di migliaia di famiglie.
Una questione sociale e istituzionale
L’esponente del M5S sottolinea come il mancato rispetto degli impegni da parte della Regione rappresenti una “prassi” dell’amministrazione Occhiuto. Una prassi che, a suo giudizio, alimenta ingiustizie sociali e ricade pesantemente sia sugli enti locali sia sull’efficienza dei servizi pubblici.
“Quella che si sta consumando – afferma Scutellà – è una vera e propria ingiustizia sociale, alla quale mi opporrò sempre. In questo modo si mettono in difficoltà gli amministratori locali e si indebolisce ulteriormente la capacità dei Comuni di garantire servizi essenziali”.