Spopolamento aree interne
Spopolamento aree interne

Secondo l’ultimo report Istat sulle migrazioni interne, nel biennio 2023-2024 il Nord Italia si conferma l’area più attrattiva del Paese. Le regioni settentrionali registrano un saldo positivo tra arrivi e partenze: +2,9 per mille in Emilia-Romagna, +2,0 nel Nord-est e +1,8 nel Nord-ovest. Anche il Centro presenta un leggero incremento (+0,5 per mille), ma è evidente il divario rispetto alla capacità attrattiva del Settentrione. La Lombardia si conferma la destinazione privilegiata per chi lascia il Mezzogiorno, accogliendo quasi il 30% dei migranti interni.

Calabria: una terra che continua a perdere abitanti

La Calabria registra uno dei tassi migratori interni più bassi d’Italia, con un saldo negativo di -5,0 per mille abitanti nel periodo analizzato. Il dato è preoccupante soprattutto a livello provinciale: a Vibo Valentia il tasso crolla a -12,7 per mille, il più basso a livello nazionale. Si tratta di un’emorragia demografica che conferma una tendenza storica: giovani, famiglie e lavoratori lasciano la regione attratti da opportunità che il territorio calabrese, al momento, fatica a offrire.

Una sfida aperta per il futuro della regione

Il persistente flusso migratorio in uscita dalla Calabria rappresenta una sfida urgente per le istituzioni locali e nazionali. Il rischio è quello di un progressivo svuotamento delle aree interne, con impatti pesanti sul tessuto economico e sociale. Servono politiche strutturali per rilanciare il lavoro, migliorare i servizi e rendere attrattivi i territori calabresi. Solo così si potrà invertire la rotta e trasformare la mobilità interna da segno di fuga a segnale di ritorno.