Scontro in Consiglio regionale sulla Commissione di Vigilanza: l’opposizione accusa Occhiuto di “fame di potere”
Tridico e i rappresentanti dei gruppi di minoranza denunciano la violazione dell’accordo che prevedeva la presidenza alla minoranza
“Il fair play e i buoni propositi di Occhiuto e della sua maggioranza sono già uno sbiadito ricordo”. Così inizia la dura presa di posizione congiunta firmata da Pasquale Tridico, europarlamentare e coordinatore dell’intergruppo di opposizione, insieme ai consiglieri regionali Ernesto Alecci (Pd), Elisa Scutellà ed Elisabetta Barbuto (M5S), Enzo Bruno (Tridico Presidente), Filomena Greco (Casa Riformista) e Francesco De Cicco (Dp).
Le opposizioni accusano la maggioranza di centrodestra di aver violato il gentlemen agreement sulla presidenza della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, che secondo la prassi consolidata sarebbe dovuta spettare alla minoranza.
“Un atto di forza contro la trasparenza”
Nel mirino dei gruppi di opposizione c’è il comportamento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e della sua maggioranza, accusati di voler “mettere le mani anche su uno strumento di trasparenza e controllo degli atti di programmazione della Regione, per sole logiche di spartizione del potere”.
Secondo Tridico e gli altri firmatari, la scelta di non rispettare l’intesa istituzionale rappresenta un segnale preoccupante: “La fame di potere del peggiore centrodestra della storia repubblicana ha già fagocitato ogni spirito di collaborazione. Forza Italia e Fratelli d’Italia si nascondono dietro pretesti inaccettabili, mentre all’interno della maggioranza regna un cerchio magico usato per placare i malumori e garantire equilibri interni”.
“Accordi traditi e principi democratici calpestati”
L’opposizione parla apertamente di un tradimento politico e istituzionale. “È questa la sensazione che abbiamo avvertito dopo i colloqui con Occhiuto e Wanda Ferro – dichiarano i consiglieri –: un’intesa che sembrava scontata è stata disattesa per logiche di potere e scambi elettorali ancora da saldare”.
Per i rappresentanti di minoranza, la presidenza della Commissione di Vigilanza è stata trasformata in “una prebenda da assegnare per alleviare le pene di qualche alleato già stanco del suo padre-padrone”.
Appello al rispetto degli impegni e dei ruoli istituzionali
Nella nota congiunta, i gruppi di opposizione chiedono alla maggioranza di tornare sui propri passi: “Ci auguriamo che si rivedano le decisioni prese e che venga rispettato il gentlemen agreement siglato all’inizio della legislatura, che oggi appare tutto fuorché galantuomo”.
La vicenda riaccende il clima di tensione in seno al Consiglio regionale calabrese, con le opposizioni decise a vigilare e a denunciare pubblicamente ogni forzatura istituzionale che, a loro dire, mina i principi di equilibrio e trasparenza nella gestione dell’Assemblea.