Cosca Labate “Ti Mangiu”: potere e intimidazioni nel cuore di Reggio Calabria
Una famiglia ’ndranghetista radicata nel quartiere Gebbione

La cosca Labate, conosciuta anche come “Ti Mangiu”, rappresenta una delle realtà più radicate e influenti della ’ndrangheta reggina. Il suo territorio di riferimento è il quartiere Gebbione, uno dei quartieri più popolosi di Reggio Calabria, con circa 54.000 abitanti sotto il suo controllo secondo la Procura antimafia. Il clan esercita un vero e proprio potere criminale e intimidatorio, consolidato nel tempo attraverso attività illecite e controllo sociale.
Un’identità criminale consolidata
Attiva sin dagli anni Trenta, la cosca ha saputo evitare conflitti aperti durante le grandi faide calabresi, concentrando il proprio potere su estorsioni, usura, controllo territoriale e infiltrazioni nei processi amministrativi locali. Il soprannome “Ti Mangiu” — “ti mangio” — è lo specchio della sua ferocia e dell'efficacia intimidatoria imposta sui residenti e sugli imprenditori.
L’operazione Monastero e il colpo giudiziario
Nel maggio 2025, l’operazione “Monastero”, coordinata dai Carabinieri del Ros e dalla Dda di Reggio Calabria, ha inferto un duro colpo alla cosca, con l’arresto di quattro esponenti di spicco: Michele Labate, Francesco Salvatore “Franco” Labate e Paolo Labate, finiti in carcere, e Antonino Laganà, agli arresti domiciliari. L’indagine, avviata nel 2019, ha evidenziato come il clan continuasse a esercitare pressioni sui locatari di locali sotto sequestro e mantenesse un controllo pervasivo sull’economia locale.
Un potere che resiste
Nonostante gli arresti, il procuratore facente funzioni ha sottolineato che la cosca Labate rappresenta ancora oggi una forza criminale di primissimo livello a Reggio Calabria. La sua capacità di rinnovarsi e mantenere saldo il controllo criminale nel tempo rappresenta una sfida duratura per le istituzioni e la società civile.