A Montalto Uffugo esplode un nuovo fronte caldo nelle vertenze sindacali calabresi. Al centro della bufera c’è l’azienda Tre Emme Emme, accusata dalla Filt-Cgil di un comportamento gravemente antisindacale nei confronti dei lavoratori e del sindacato stesso. I toni della denuncia pubblica sono durissimi: la sigla sindacale parla senza mezzi termini di «intimidazioni», «illegalità» e «arroganza aziendale».

La scintilla si è accesa a seguito di un comunicato aziendale rilasciato dalla direzione della Tre Emme, in cui si definiscono «inconsistenti ed inesistenti» le motivazioni dello sciopero previsto per i giorni 19 e 20 maggio. Secondo la Filt-Cgil, si tratterebbe di un tentativo palese di delegittimare l’azione sindacale, arrivando addirittura a minare il diritto costituzionale di sciopero, che spetta a ogni lavoratore in quanto garantito dall’articolo 40 della Costituzione italiana. “Il datore di lavoro non ha alcun diritto di esprimere valutazioni sulla legittimità o fondatezza delle ragioni dello sciopero”, sottolinea duramente la Filt-Cgil, che accusa l’azienda di voler dissuadere i lavoratori dalla partecipazione allo sciopero, con formule ambigue come “non vi è nessun obbligo di partecipare”. Ma la polemica non si ferma qui. L’azienda, in un passaggio particolarmente controverso del comunicato, avrebbe accusato il sindacato di fare “un uso distorto dello sciopero a fini politici”. Una frase che ha acceso l’indignazione del sindacato, che parla apertamente di “accusa infamante” e di “totale disprezzo per le rivendicazioni dei lavoratori”.

La posizione della Filt-Cgil

Il comunicato della Filt-Cgil si chiude con una formale diffida all’azienda Tre Emme Emme dal proseguire su questa linea, definita “una condotta antisindacale deliberata”. Secondo il sindacato, l’azienda non solo ha violato le norme che regolano il diritto di sciopero, ma avrebbe infranto anche il principio della neutralità datoriale nei confronti dell’attività sindacale, come previsto dalla normativa vigente.

Tre i punti cardine ribaditi con forza dalla Filt-Cgil:

La libertà sindacale è un diritto costituzionale e non può essere ostacolata con atti intimidatori.

I lavoratori sono liberi di scioperare, senza subire pressioni o condizionamenti da parte del datore di lavoro.

Il tentativo di screditare l’azione sindacale è una violazione grave della legge, che non resterà impunita.

Una protesta più determinata che mai

Nonostante il clima teso, la Filt-Cgil conferma che lo sciopero del 19 e 20 maggio si terrà regolarmente e sarà «più forte e determinato che mai». Un segnale chiaro all’azienda: i diritti dei lavoratori non si toccano, e ogni tentativo di repressione sindacale non farà altro che rafforzare la mobilitazione. Questo episodio riporta sotto i riflettori il tema dei rapporti industriali nel Mezzogiorno, dove spesso la tutela dei diritti sindacali si scontra con prassi aziendali opache o apertamente ostili. La vertenza della Tre Emme Emme potrebbe presto trasformarsi in un caso simbolico di resistenza sindacale, destinato ad avere ripercussioni anche a livello nazionale. Nel frattempo, la mobilitazione continua, e la Calabria torna ancora una volta a essere teatro di una battaglia fondamentale: quella per il rispetto del lavoro e della dignità dei lavoratori.