Tavernise: «Addio dei medici cubani segna il fallimento di Occhiuto»
Il consigliere regionale accusa il centrodestra di aver aggravato la crisi sanitaria calabrese e invoca una svolta con un nuovo modello che metta al centro pazienti e professionisti

L’uscita dall’ospedale di Polistena del dottor Robernay, ortopedico cubano da anni integrato nella realtà calabrese, ha acceso un nuovo fronte di polemiche. «È l’ennesima dimostrazione del totale fallimento di Roberto Occhiuto e del centrodestra – ha dichiarato il consigliere regionale Davide Tavernise – che hanno imposto un commissariamento rivelatosi sterile». Secondo l’esponente politico, le promesse si sono tradotte in propaganda, mentre gli ospedali si svuotavano e i concorsi rimanevano deserti.
La denuncia sulle condizioni della sanità
Per Tavernise, l’esperimento dei medici cubani è stato solo una toppa su un sistema ormai allo stremo. Oggi anche loro abbandonano la Calabria, attratti da realtà private o estere più dignitose. Una posizione condivisa dal Comitato di tutela della salute della Piana di Gioia Tauro, che parla di «sfruttamento e ipocrisia istituzionale». Le accuse sono nette: nessuna riforma strutturale, nessun piano serio di assunzioni, solo commissariamenti e scelte calate dall’alto che hanno prodotto fughe di professionisti e servizi depotenziati.
La richiesta di una svolta
«Il tempo dell’ipocrisia è finito – ha aggiunto Tavernise – la Calabria ha bisogno di un modello sanitario nuovo, che rimetta al centro pazienti e professionisti». Un appello che guarda alla proposta di Pasquale Tridico come possibile alternativa: competenza, serietà e rispetto per il diritto alla salute, per cambiare pagina dopo quattro anni di attese disattese.