Montalto Uffugo, enorme perdita d’acqua in un terreno agricolo: un paradosso in una Calabria assetata
Una colonna d’acqua alta diversi metri si alza da un campo della zona
Una scena che lascia senza parole quella immortalata in un campo di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza: un potente getto d’acqua che si innalza dal terreno per diversi metri, formando una sorta di geyser artificiale. L’immagine, scattata nelle campagne del territorio comunale, mostra con evidenza una rottura della condotta idrica che sta provocando una notevole dispersione d’acqua, in una zona dove il problema della scarsità idrica è ormai una costante quotidiana.
Un simbolo delle carenze strutturali del sistema idrico
Il fenomeno, visibile anche a grande distanza, rappresenta non solo uno spreco enorme di risorse ma anche un simbolo delle difficoltà strutturali che affliggono la rete idrica calabrese. Da mesi, in diversi comuni del cosentino, i cittadini segnalano turnazioni, abbassamenti di pressione e frequenti interruzioni del servizio, mentre nei campi l’acqua si perde nel terreno a causa di condotte obsolete e guasti non tempestivamente riparati.
Una beffa per cittadini e agricoltori
In un periodo in cui le temperature si mantengono ancora alte e le riserve idriche si riducono, vedere migliaia di litri d’acqua disperdersi nel nulla appare come una beffa per agricoltori e famiglie che quotidianamente devono fare i conti con la mancanza di un bene primario. L’acqua che si spreca in un terreno privato è la stessa che manca nei rubinetti delle case e nei sistemi di irrigazione agricola.
Serve un intervento immediato e una strategia duratura
L’episodio, segnalato da diversi cittadini e documentato dalle immagini, richiede un intervento immediato da parte degli enti competenti per mettere fine alla perdita e verificare lo stato delle condotte nella zona rurale. È un nuovo campanello d’allarme su un tema che in Calabria non può più essere rimandato: la gestione dell’acqua pubblica, tra sprechi, manutenzioni carenti e inefficienze strutturali che mettono a rischio un patrimonio essenziale per la vita e per l’economia del territorio.