Sanità calabrese in crisi: screening oncologici ai minimi storici, opposizioni all’attacco
Secondo i dati della Fondazione Gimbe, la Calabria è ultima in Italia per la prevenzione oncologica

Un quadro definito “drammatico e inaccettabile” emerge dai dati certificati dalla Fondazione Gimbe e diffusi oggi dagli organi di stampa. La Calabria, nel 2023, si è posizionata all’ultimo posto in Italia per la copertura degli screening oncologici. Una situazione destinata a peggiorare nel 2024, secondo i capigruppo regionali Davide Tavernise (M5S), Mimmo Bevacqua (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Misto), che in una nota congiunta denunciano l’assenza di una strategia efficace da parte della Regione.
Accuse alla Giunta regionale e al commissario Occhiuto
I tre esponenti delle opposizioni chiamano direttamente in causa il presidente della Giunta regionale nonché commissario straordinario alla sanità, Roberto Occhiuto, accusandolo di inattività. “Chiediamo conto – affermano – di quanto (non) è stato fatto per affrontare e risolvere una delle più gravi emergenze sanitarie del nostro territorio”. Sotto accusa il sistema degli screening oncologici, giudicato “del tutto disorganizzato”, con esami svolti senza tracciabilità, chiamate gestite in maniera casuale e l’assenza di una rete strutturata a livello regionale.
Dati allarmanti dalle aziende sanitarie provinciali
Le cifre fornite dagli stessi consiglieri regionali dipingono una realtà sanitaria in profondo affanno. L’Asp di Reggio Calabria, pur avendo inviato il 71% degli inviti alla popolazione target, ha registrato una copertura effettiva inferiore al 35%. Ancora più gravi le performance dell’Asp di Cosenza – la più grande della regione – che non ha superato il 50% di copertura per nessuno dei tre screening oncologici principali (mammella, cervice uterina, colon-retto). L’Asp di Catanzaro, infine, nel 2024 ha raggiunto appena il 14,4% di copertura per lo screening mammario, il 13,6% per il colon-retto e il 4,3% per la cervice uterina. “Dati vergognosi – denunciano Tavernise, Bevacqua e Lo Schiavo – che testimoniano il totale fallimento del governo regionale in ambito sanitario”.
Appello urgente: “Occhiuto riferisca in Consiglio regionale”
I capigruppo chiedono un’immediata relazione in Consiglio regionale e davanti al Ministero della Salute. “In gioco non ci sono numeri o percentuali, ma la salute e la vita delle persone – concludono –. Il presidente-commissario dica cosa intende fare per evitare che il 2025 diventi l’anno del collasso definitivo della prevenzione oncologica in Calabria”. La richiesta è chiara: un cambio di rotta immediato per salvare uno dei pilastri fondamentali della sanità pubblica.