Rosellina Madeo
Rosellina Madeo

«In Calabria, come nel resto del Mezzogiorno, la violenza sulle donne viene perpetrata soprattutto tra le mura domestiche. È proprio chi dice di amarci a compiere violenza fisica e psicologica, minando sicurezza e dignità». Con queste parole la consigliera regionale del Pd Rosellina Madeo denuncia la persistenza di un fenomeno che, anche nell’era dell’intelligenza artificiale, resta drammaticamente attuale.
«A chi si chiede se oggi serva ancora una giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza di genere – afferma – rispondo con rammarico che non solo serve, ma è diventata una vera e propria urgenza».

I dati e la necessità di una risposta istituzionale

La Madeo richiama i dati Istat, che mostrano come nel Mezzogiorno la violenza domestica sia più diffusa rispetto alla media nazionale, mentre crescono i casi di abusi da parte di ex partner e la violenza psicologica si fa più pervasiva.
«Il contesto sociale ed economico della nostra regione – spiega – amplifica la difficoltà di uscire dagli abusi. È per questo che occorre applicare in modo concreto le quattro P della Convenzione di Istanbul: prevenire, proteggere, punire e politiche integrate. Le istituzioni devono agire in modo coordinato, coinvolgendo sanità, scuola e giustizia, per rispondere in maniera efficace e strutturale».

Il nodo del sommerso e la necessità di fare rete

La consigliera dem sottolinea come una delle principali criticità sia rappresentata dal sommerso: «Nel Sud solo una minoranza delle vittime denuncia. Alle percentuali già drammatiche va aggiunto tutto ciò che non emerge, un sottobosco di cui non conosciamo la reale portata».
Per questo, Madeo insiste sulla necessità di «fare rete attorno alle vittime, garantendo il sostegno concreto delle istituzioni e delle Forze dell’ordine. Le donne devono potersi fidare e sapere che non sono sole».

Educazione e rivoluzione culturale

Per la consigliera del Pd, la chiave per un cambiamento duraturo è la prevenzione culturale. «Occorre investire nella formazione delle nuove generazioni, andare nelle scuole e parlare apertamente di rispetto, parità e diritti. Solo un’educazione civica e affettiva costante può scardinare modelli patriarcali e stereotipi radicati».
«Il vero cambiamento – conclude Madeo – parte dalla testa. Ognuno di noi, a ogni livello, deve farsi promotore di una rivoluzione culturale che renda la violenza non solo un reato, ma un pensiero inaccettabile».