Unical, il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente dice no ai bandi Maeci su Israele
Il Circolo “Gullo-Mazzotta” di Rifondazione Comunista: “Una scelta di dignità, ora l’Ateneo faccia un passo in più”

Il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente (Diam) dell’Università della Calabria ha approvato una mozione che esprime contrarietà alla partecipazione ai bandi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), relativi all’accordo bilaterale di cooperazione scientifica, industriale e tecnologica tra Italia e Israele.
Il documento, approvato ieri dal Consiglio di Dipartimento, invita esplicitamente ricercatori e ricercatrici a non aderire al bando Maeci, nonostante la coerenza tematica con gli obiettivi scientifici del dipartimento, finché persistano le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani da parte dello Stato di Israele. La mozione auspica inoltre un rafforzamento dell’azione diplomatica per porre fine a tali violazioni.
Il sostegno di Rifondazione Comunista e l'appello al rettore
Il Circolo Area Urbana Cosenza-Rende “Gullo-Mazzotta” del Partito della Rifondazione Comunista (Prc-Se) accoglie con favore la decisione del Dipartimento, definendola «una scelta di dignità e responsabilità civile». Il circolo lancia un appello al rettore dell’Unical, Nicola Leone, affinché sostenga e promuova la mozione del Diam presso gli organi centrali dell’ateneo.
Nel comunicato si sottolinea il ruolo delle università nei progetti di “dual use”, ossia ricerche scientifiche e tecnologiche che hanno applicazioni sia civili che militari. «In Palestina – afferma il Prc – vengono sperimentati i sistemi di sicurezza più intrusivi, le armi più avanzate, i metodi di detenzione più disumanizzanti. Le università, purtroppo, alimentano questa macchina attraverso la collaborazione con l’industria bellica».
Ricerca e conflitti: “Basta complicità con l’apparato militare”
Secondo Rifondazione Comunista, il legame tra il mondo accademico e l’industria militare compromette la libertà della ricerca, orientandola verso interessi bellici e commerciali. «Questo legame – si legge nella nota – rafforza la complicità con il genocidio in atto in Palestina e costituisce un pericolo per l’autonomia della scienza».
Il partito rinnova il proprio sostegno al movimento studentesco che negli ultimi mesi ha manifestato per spingere l’Università della Calabria a interrompere ogni collaborazione scientifica con enti israeliani coinvolti nel sistema di apartheid e nel conflitto in corso a Gaza.
Mozione in consiglio comunale a Rende il 30 luglio
A rafforzare l’iniziativa, il Prc ricorda che il prossimo 30 luglio sarà discussa nel consiglio comunale di Rende una mozione firmata dalla consigliera Rossella Gallo (M5S – Sinistra per Rende), che chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina e la condanna delle azioni militari di Israele.
«Il nostro impegno politico – conclude il comunicato – è da sempre al fianco di chi lotta per la pace, la giustizia e i diritti umani. Le scelte che si compiono nelle aule universitarie e nei consigli comunali parlano alla coscienza di un Paese intero».