Mancano poche settimane al ritorno tra i banchi per quasi sette milioni di studenti italiani e un milione di insegnanti. La campanella in Calabria suonerà lunedì 16 settembre, insieme alla Puglia, ultima regione a rientrare.

Il calendario scolastico, fissato dalle giunte regionali, vede un avvio scaglionato in tutto il Paese: si parte l’8 settembre dalla provincia autonoma di Bolzano, seguita il 10 da Trento, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta. L’11 toccherà al Friuli Venezia Giulia, il 12 alla Lombardia, mentre la data del 15 settembre è stata scelta dalla maggior parte delle regioni, tra cui Sicilia, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Sardegna.

Per la Calabria, che chiuderà il cerchio insieme alla Puglia, si preannunciano però giornate di rientro ancora segnate dalle alte temperature. Proprio per questo, il sindacato Anief ha sollevato il problema, chiedendo una riflessione urgente: «Il cambiamento climatico – spiega il presidente nazionale Marcello Pacifico – impone di rivedere il calendario scolastico. Iniziare le lezioni a ottobre avrebbe effetti positivi anche sull’apprendimento. In alternativa bisogna garantire condizionatori e ambienti adeguati: come si può fare lezione con 40 gradi e tassi di umidità altissimi?»

Pacifico richiama inoltre la necessità di una maggiore flessibilità organizzativa, soprattutto nell’era dell’autonomia scolastica: «Bisogna conciliare tempi educativi e benessere di studenti e insegnanti. Non è una questione solo scolastica, ma di cicli produttivi e di pubblica amministrazione».

L’avvio dell’anno scolastico 2025/26 sarà dunque segnato, ancora una volta, dal tema caldo – in tutti i sensi – delle condizioni in cui gli studenti calabresi e italiani si troveranno a tornare in classe.