I finanzieri del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno intensificato i controlli lungo la fascia costiera, svolgendo una serie di verifiche mirate in materia di lavoro nero e lavoro irregolare a mare. L’attività ha interessato diverse società armatrici operanti nel territorio, con l’obiettivo di contrastare pratiche elusive e tutelare i diritti dei lavoratori marittimi.

Irregolarità nei rapporti di lavoro marittimo

Nel corso delle ispezioni, i militari hanno riscontrato numerose irregolarità nei rapporti di lavoro, nonostante in apparenza la posizione dei marittimi risultasse regolare, con l’iscrizione a ruolo d’equipaggio. Gli accertamenti hanno infatti fatto emergere criticità sostanziali, in particolare per quanto riguarda le modalità di corresponsione delle retribuzioni.

Pagamenti non tracciabili e violazioni accertate

In diversi casi, le retribuzioni venivano erogate attraverso sistemi non tracciabili, in violazione della normativa vigente. Una pratica che altera le corrette condizioni di lavoro, incide sulla trasparenza dei rapporti contrattuali e produce effetti negativi anche sul piano contributivo e fiscale.

Le sanzioni amministrative

A seguito delle violazioni accertate, sono state contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a circa 30 mila euro. Le posizioni irregolari rilevate sono ora al vaglio degli uffici competenti per i successivi adempimenti previsti dalla legge.

Tutela del lavoro e legalità economica

L’operazione rientra nel più ampio impegno della Guardia di Finanza nel contrasto al lavoro irregolare e nella tutela della legalità economica, con particolare attenzione ai settori più esposti a fenomeni di sommerso. Un’attività finalizzata a garantire concorrenza leale tra le imprese e condizioni di lavoro corrette e trasparenti per i marittimi operanti lungo le coste calabresi.