Brillare per una notte, ignorare il futuro: sprechi e politiche miopi per il Capodanno a Cassano allo Jonio
L’evento, per quanto spettacolare, si consuma nell’arco di una notte e non lascia benefici economici tangibili al tessuto locale
Festeggiare l’arrivo del nuovo anno è una tradizione che unisce comunità e territori. Ritrovarsi in piazza, ascoltare musica, vivere momenti di socialità: tutto questo è giusto e legittimo. È altrettanto vero che le cifre investite dai comuni per concerti e luminarie natalizie sono spesso stanziamenti vincolati, destinati proprio a questo tipo di iniziative. Ma vincolato non significa intoccabile: è possibile, e necessario, spendere meglio queste risorse, rendendole più utili e meno effimere.
La competizione all'artista
Negli ultimi anni, le amministrazioni locali sembrano essersi lanciate in una competizione senza senso per assicurarsi artisti di grido per il concerto di Capodanno. La logica è semplice quanto miope: il nome in cartellone dovrebbe servire a promuovere il territorio, attirando pubblico e generando notorietà. Ma questa convinzione, per quanto diffusa, non trova riscontro nei dati. L’evento, per quanto spettacolare, si consuma nell’arco di una notte e non lascia benefici economici tangibili al tessuto locale.
Eppure, alternative valide esistono. Una di queste è investire negli artisti locali, una scelta che, oltre a ridurre le spese, avrebbe un impatto economico diretto sul territorio. Con il coinvolgimento di band, musicisti e performer locali, i fondi stanziati rimarrebbero all’interno della comunità, contribuendo a rafforzare il tessuto culturale ed economico. Ma questa soluzione, per quanto sensata, viene spesso accantonata: non fa notizia, non è “trendy”, e non alimenta quella competizione politica in cui i sindaci si sfidano a chi organizza l’evento più costoso e appariscente.
Il caso di Cassano All'Ionio
Un esempio emblematico di questa deriva è Cassano allo Jonio. L’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Papasso ha stanziato ben 180.000 euro per le festività natalizie: 65.720 per le luminarie e 110.000 per il concerto di Capodanno. In un contesto socioeconomico fragile, segnato da un tessuto commerciale impoverito e tasse locali in aumento, queste cifre non possono non destare perplessità.
Mentre molte città italiane scelgono la sobrietà e il risparmio in tempi di crisi, Cassano sembra vivere in una sorta di bolla, ignorando le difficoltà della comunità e puntando su eventi effimeri. E non è solo una questione di spese natalizie.
L’amministrazione Papasso lascia un’eredità di debiti e scelte discutibili: concorsi pubblici contestati, mutui da saldare e progetti infrastrutturali poco lungimiranti, come l’ampliamento della discarica, gravano sul bilancio comunale e sulle future generazioni.
Dietro queste scelte si cela un modello amministrativo basato più sull’apparenza che sulla sostanza. Si costruiscono opere che impressionano nell’immediato – cemento, asfalto e grandi eventi – ma si trascurano le priorità reali del territorio: lavoro, servizi essenziali, sviluppo sostenibile. Nel frattempo, nuove assunzioni sembrano più finalizzate a favorire amici e sostenitori che a rispondere alle esigenze di una comunità colpita dalla disoccupazione.
Brillare per una notte
Il bilancio di questa amministrazione appare chiaro: una politica orientata al consenso immediato, che privilegia il "brillare per una notte" piuttosto che costruire un futuro sostenibile. Mentre il resto del Paese cerca soluzioni innovative per affrontare le sfide della crisi, Cassano continua a investire in spese che non producono benefici a lungo termine.
È ora di ripensare le priorità e di adottare un approccio che metta al centro il benessere della comunità, valorizzando le risorse locali e costruendo una visione concreta per il futuro. Perché una vera festa non è quella che si esaurisce all’alba, ma quella che lascia un segno duraturo sul territorio e nella vita delle persone.