La Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo d’indagine, al momento contro ignoti, per fare piena luce sull’incidente avvenuto lunedì scorso in piazza della Repubblica a Pizzo Calabro, dove un lampione della pubblica illuminazione è improvvisamente crollato colpendo alla testa il maestro ceramista di Seminara, Antonio Ditto, 63 anni. L’indagine mira ad accertare eventuali responsabilità penali e il rispetto delle norme in materia di sicurezza.

I rilievi e le prime ipotesi

Le indagini, coordinate dalla Procura e affidate ai carabinieri della Stazione di Pizzo, che sono intervenuti nell’immediatezza per i rilievi del caso, dovranno chiarire se il crollo sia stato dovuto a una tragica fatalità o a una mancanza di manutenzione e controlli. Da un primo esame, il palo del lampione presentava evidenti segni di ruggine e corrosione alla base, punto in cui si è spezzato, mentre il basamento è rimasto ancorato al cemento. Ulteriori verifiche sono in corso sul cavo d’acciaio al quale era stato fissato un secondo palo, utilizzato per l’installazione delle luminarie nei giorni precedenti.

La paura e il rischio sfiorato

L’incidente è avvenuto in una zona molto frequentata, teatro fino a pochi giorni prima della tradizionale Fiera di Ognissanti, che aveva richiamato centinaia di persone. Un episodio che ha suscitato forte preoccupazione tra residenti e commercianti, anche alla luce di altri segnali di degrado e pericolo segnalati in diverse aree del centro storico.

Le condizioni di salute del ferito

Nel frattempo, migliorano le condizioni del maestro ceramista Antonio Ditto, che ha riportato un grave trauma cranico, l’amputazione di un pollice e diverse lesioni vertebrali e polmonari. Ricoverato all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, dove era stato trasferito in elisoccorso subito dopo l’incidente, l’artigiano è uscito dal coma farmacologico ma resta sotto stretta osservazione. La prognosi, al momento, rimane riservata.