Renato Panvino, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica
Renato Panvino, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica

In occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, il questore di Crotone, Renato Panvino, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. La cerimonia si è svolta a Catanzaro alla presenza del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, del prefetto Castrese La Rosa e del questore Giuseppe Linares. Si tratta di un prestigioso riconoscimento che celebra una carriera straordinaria al servizio dello Stato, segnata da impegno, rigore e successi di rilievo nel contrasto alla criminalità organizzata.

Un percorso professionale ricco di responsabilità e successi

Renato Panvino ha iniziato la sua carriera nel 1993 come dirigente del Compartimento Polizia Ferroviaria di Reggio Calabria. Negli anni successivi ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità, tra cui dirigente dell’Ufficio furti e rapine della Squadra Mobile reggina, direttore dei Commissariati di Cittanova e Condofuri Marina, e capo della sezione Catturandi. Tra il 2014 e il 2019 ha diretto la Direzione investigativa antimafia per la Sicilia orientale, operando su territori strategici come Catania, Siracusa, Ragusa e Messina. Dopo aver svolto il ruolo di vicario dei questori di Nuoro e Catanzaro, nel 2024 è stato nominato dirigente superiore e consigliere ministeriale alla Direzione centrale antidroga. Dal dicembre dello stesso anno, è questore di Crotone.

Operazioni decisive contro la criminalità organizzata

Durante la sua lunga attività, Panvino ha guidato alcune delle operazioni antimafia più incisive a livello nazionale e internazionale. Tra i suoi successi figurano l’arresto a Cannes dei boss Luigi Facchineri e Roberto Peregalli, la cattura di latitanti come Gaetano Santaiti e Antonio Rosmini, e il fermo del killer Fracapane. Ha inoltre coordinato, nel 2005, l’arresto in Canada di Antonio Commisso e, nel 2006, l’interruzione di un summit mafioso a Castellace, culminata con la cattura di Teodoro Crea. Nel 2008 ha arrestato a Bruxelles i cugini Giorgi e contribuito all’individuazione dei responsabili della strage di Duisburg. Alla guida della Dia di Catania ha inoltre portato avanti inchieste su corruzione e sanità pubblica, sequestrando centinaia di milioni di euro di beni illeciti, con un approccio innovativo noto come “modello Catania”, focalizzato sul contrasto alla criminalità economica e ai colletti bianchi.