"E’ una Calabria che non finisce mai di stupire e sorprendere! -è quanto afferma il consigliere regionale Pietro Molinaro, riferendosi alle qualità delle aragoste che vengono pescate nella secca di Amendolara, in provincia di Cosenza -  Grazie alla visione rispettosa dell’habitat marino dei pescatori e alle sapienti mani degli chef, in questo caso di Giuseppe Gatto di Trebisacce (CS), la Secca o Banco di Amendolara nell’alto jonio cosentino, rappresenta uno dei pochi ecosistemi naturali delle aragoste in tutta la penisola. In Calabria - sottolinea ancora Molinaro - nello specifico è l’unico, quindi il solo posto dove si può praticare una pesca particolare al re dei crostacei. L'attività praticata è quella con le reti da posta, ma l’unicità del pescato è rappresentata dalla batimetrica di cattura di circa 70 metri, e la distanza dalla costa di circa 12 miglia. Ne deriva che le “Aragoste della secca di Amendolara” vivono in un ambiente incontaminato, lontano da qualsiasi ‘’inquinamento’’ costiero. Una prelibatezza da scoprire e degustare in Calabria che regala emozioni a cui deve essere dato risalto e valore nei menù, che diventano uno straordinario strumento di marketing, in quanto è una produzione locale. Dobbiamo però consumare le nostre aragoste, - conclude il consigliere regionale - ricordandoci sempre di garantirne la sopravvivenza controllando che il carapace sia almeno 15 cm, ed evitando nel modo più assoluto di catturare esemplari sotto taglia. Il rispetto del mare e in generale il prendersi cura dell’ambiente offre unicità tutte da gustare e da vedere".