Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

Ha puntato forte, scommettendo tutto sulla fiducia che avvertiva intorno a lui. E ha vinto. Roberto Occhiuto, dopo avere sparigliato le carte dimettendosi con un anno di anticipo per non farsi logorare dopo l'avviso di garanzia per corruzione inviatogli dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ha ottenuto la rielezione, primo presidente negli ultimi 25 anni di regionalismo calabrese a riuscirci.

Occhiuto non ha vinto, ma ha stravinto ottenendo, secondo gli exit poll, il 60% circa - migliorando il risultato di 4 anni fa quando fu eletto col 54,46% dei consensi - e dimostrando di averci visto giusto a dimettersi per ricandidarsi nello stesso momento. Un modo, anche, per sottrarsi al "fuoco amico" che avrebbe potuto palesarsi tra un anno per cercare di costringerlo a mettersi da parte. "Nessuno in un Paese civile dovrebbe dimettersi per un avviso di garanzia", è stato il suo mantra mentre gli avversari del campo progressista lo accusavano di una furbata e di avere preso a schiaffi i magistrati.

, commentando a caldo la vittoria, ha ribadito il concetto rivolgendosi ai suoi avversari: "Troppe volte le inchieste giudiziarie vengono strumentalizzate per sconfiggere con questa via chi non sarebbe stato sconfitto. Abbiamo impedito questo. Sono orgoglioso dei calabresi che hanno dato grande prova di maturità".

Una campagna incentrata sui risultati di governo

Nel corso della campagna elettorale, il riconfermato presidente ha insistito molto su quello che è stato fatto nel corso di quattro anni, tanto da coniare lo slogan "in 4 anni di più che in 40", battendo sulla sanità - i nuovi ospedali, la sistemazione dei conti che porterà alla fine del commissariamento - sui finanziamenti avuti dal governo per le infrastrutture, sulle riforme "dei tanti carrozzoni che esistevano". Parole che, evidentemente, hanno fatto presa sull'elettorato calabrese.

Il comitato elettorale di Gizzeria e i primi commenti

Roberto Occhiuto ha atteso i primi exit pool nel suo comitato elettorale, allestito in un noto albergo a Gizzeria, sul Tirreno catanzarese, e quando il dato non lasciava più adito a dubbi è sceso in sala stampa per un primo commento con a fianco il segretario del suo partito Antonio Tajani, tra l'entusiasmo dei sostenitori tra i quali i parlamentari di Fi Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.

Dopo avere ringraziato i leader dello schieramento, Occhiuto ha voluto ringraziare anche il suo competitor per gli auguri ricevuti. A Tridico, ha anche rivolto due inviti, "collaborare con me in qualsiasi ruolo decida di farlo e a pacificare questa regione dopo una campagna elettorale anche violenta". I toni, in effetti, spesso sono stati aspri e non sono mancati i colpi sotto la cintura.

Stoccate al centrosinistra e sguardo al futuro

Una stoccata, pur "senza fare polemica", al campo progressista comunque l'ha data sottolineando che con le loro proposte - "reddito di dignità, assunzione di 7000 forestali, 3000 Lsu, l'abolizione del bollo" - hanno dimostrato "che avevano in mente una Calabria che per fortuna non esiste più perché si sta affrancando dall'assistenzialismo".

Adesso, però, tutto questo è il passato. Lo sguardo di Occhiuto è già rivolto al futuro. Non per niente già venerdì scorso, sui social, ha illustrato la sua agenda per questa settimana. Un'agenda ricca di impegni che Occhiuto vuole rispettare.