Cleto
Cleto

Cleto è un Comune della provincia di Cosenza, situato a circa 250 metri sul livello del mare alle pendici del Monte Sant’Angelo. La sua posizione panoramica domina la Valle del Savuto, con vista fino al Mar Tirreno, e costituisce un perfetto esempio di borgo arroccato sulla pietra. Le origini medievali affondano in epoca bizantina e normanna, con vicende che l’hanno vista assumere il nome di Pietramala fino al 1863. Il tessuto urbano conserva antiche porte d’accesso al centro storico e una trama di vicoli e scalinate che rivelano il rapporto tra costruito e ambiente naturale.

Il paesaggio agricolo e l’identità mediterranea

Il territorio di Cleto è punteggiato da uliveti che arrivano a contare centinaia di migliaia di alberi, fra i quali prevale la cultivar Carolea. A fianco c’è anche la coltivazione di agrumi nelle zone più vicine al fiume Savuto. Il paesaggio agrario racconta la vocazione rurale del borgo, nella quale la produzione d’olio extravergine rappresenta una delle principali risorse locali. L’integrazione tra coltivazione, paesaggio e valorizzazione turistica rende Cleto un esempio di equilibrio tra fondamenta agricole e attrattiva ambientale.

Castelli, miti e attrazioni da scoprire

Il soprannome di “borgo dei due castelli” è meritato: sul territorio comunale sono infatti presenti due fortificazioni storiche di rilievo. Il Castello di Petramala (o di Cleto) risale all’epoca tardo-bizantina e normanna, arroccato sulla cima del monte; il Castello di Savuto (detto anche Sabuci), di epoca angioina, si affaccia sulla vallata del fiume omonimo. A queste strutture si sommano leggende affascinanti, come quella della nutrice Cleta delle Amazzoni, dalla quale il borgo avrebbe preso il nome secondo la tradizione locale. Visitare Cleto significa camminare tra le pietre che raccontano secoli di storia, mito e resistenza.

Turismo sostenibile, cultura locale e sfide future

Cleto propone un turismo di scoperta, più lento e autentico, che valorizza il centro storico, i panorami, i percorsi trekking come il “Sentiero dei tre castelli” e l’olio d’oliva come attrazione gastronomica. Tuttavia il borgo affronta anche sfide comuni a molte aree interne del Sud: la valorizzazione del patrimonio, la modernizzazione delle infrastrutture, la creazione di servizi per un turismo diffuso e il contrasto all’emigrazione dei giovani. L’obiettivo è costruire un’offerta turistica responsabile, che rispetti l’identità del luogo e offra opportunità economiche alla comunità residente. Impossibile non menzionare il festival che si tiene ogni agosto fra le strade del borgo.

Cleto, tra terra e cielo: una promessa per l’anima

In conclusione, Cleto è un luogo di passaggio tra montagna e mare, tra storia e mito, tra agricoltura e paesaggio. È un comune che, pur contenendo poche migliaia di abitanti, racconta un’identità forte, radicata nella pietra e nel tempo. Per chi la visita, Cleto offre più di un borgo da vedere: offre un’esperienza da vivere, legata ai ritmi mediterranei, agli uliveti secolari, alle strade che salgono verso torri e torrette, e al silenzio che solo i luoghi autentici sanno donare.