Disoccupazione di lunga durata in Calabria all’8,3% tra le più alte d’Europa
Il dato Eurostat evidenzia la persistente crisi occupazionale nel Mezzogiorno con Calabria, Campania e Sicilia ai vertici negativi della classifica europea
Secondo i più recenti dati Eurostat, la Calabria registra un tasso di disoccupazione di lunga durata pari all’8,3%, uno dei più alti in Europa. Il dato, che riguarda persone senza lavoro da almeno dodici mesi, colloca la regione tra quelle più colpite insieme a Campania e Sicilia, rispettivamente al 9,9% e all’8%. In tutta l’Unione Europea si contano oltre 4,2 milioni di cittadini disoccupati da più di un anno, pari all’1,9% della popolazione attiva tra i 15 e i 74 anni.
Un problema strutturale nel Mezzogiorno
Le regioni del Sud Italia continuano a evidenziare una fragilità strutturale nel mercato del lavoro, con livelli di disoccupazione di lunga durata ben superiori alla media europea. Dopo le tre regioni più penalizzate, seguono Puglia e Molise con il 5,2%, mentre nel Centro e nel Nord Italia la percentuale scende fino a valori inferiori al 2%. Questi numeri testimoniano un divario ancora profondo tra Nord e Sud, dove l’accesso al lavoro stabile e duraturo rimane una sfida aperta, aggravata dalla mancanza di opportunità per i giovani e dalla debolezza del tessuto produttivo.
Europa a due velocità sul fronte occupazionale
Anche nel contesto europeo emergono forti disuguaglianze. Le situazioni più critiche si registrano nelle enclave spagnole di Ceuta e Melilla, rispettivamente con il 15,8% e il 16,3%, e nei territori d’oltremare francesi come Guadalupa e La Réunion. L’Italia si colloca tra i Paesi che faticano maggiormente a ridurre la disoccupazione di lunga durata, segnale di un problema non solo economico ma anche sociale. Per la Calabria, come per il resto del Mezzogiorno, la sfida resta quella di creare politiche del lavoro efficaci, capaci di sostenere l’occupazione e di favorire il reinserimento stabile nel mercato.