Il ritorno del clan dei Gaglianesi: tra estorsioni, truffe e rigenerazione criminale
La cosca ha riacquistato forza a Catanzaro, imponendo il proprio potere sul territorio mediante reati predatori

La cosca dei Gaglianesi nasce negli anni Ottanta a Catanzaro, consolidandosi grazie a legami con noti clan crotonesi come quelli di Cutro e Isola Capo Rizzuto. Inizialmente marginali, i Gaglianesi presto si affermarono imponendo un diffuso controllo territoriale, consolidando la propria presenza nei quartieri meridionali e centrali della città.
Rinascita dopo l’antico declino
Nonostante indagini e arresti fin dagli anni Novanta avessero decapitato la cosca, negli ultimi anni il gruppo ha operato una sorprendente rigenerazione. L’operazione “Clean Money” nel febbraio 2025 ha colpito 22 affiliati, sciogliendo momentaneamente la rete criminale. Tuttavia, i magistrati hanno sottolineato come questi arresti siano solo una tappa nella resilienza della struttura.
Strategia criminale: estorsioni e intimidazioni sistematiche
Il modus operandi prevede estorsioni continue a imprenditori locali, imposte come “protezione” o accesso privilegiato a cantieri e appalti pubblici. Le vittime vengono costrette a rivolgersi a ditte compiacenti, con rituali intimidatori – dai funerali ai lavori stradali – orchestrati per creare un clima di soggezione.
Truffe imprenditoriali e riciclaggio su scala nazionale
Oltre ai reati predatori, la cosca ha messo a punto un’articolata rete di società fittizie, particolarmente attive nel Nord Italia, usate per contrarre debiti e non saldarli, dirottando flussi per circa 400.000 euro verso la Calabria. Si aggiungono usura, rapine, sequestro di persona e lesioni, con collegamenti a figure istituzionali compiacenti.
Organizzazione interna e reti alleate
La struttura è articolata in “comitati” di quartiere con capi locali ben definiti. Al vertice operano boss tradizionali come Girolamo Costanzo e Lorenzo Iiritano, con referenti storici nei distretti di centro-nord e sud della città. La cosca ha instaurato importanti alleanze con clan rom e locali crotonesi, consolidando la propria posizione e arricchendosi tramite nuovi canali.
Operazione Clean Money: uno stop temporaneo?
L’inchiesta ha rivelato metodi operativi sofisticati: pattugliamenti su cantieri, telecamere piazzate nei «quartieri generali», tentativi di furto in banca e inserimento di basisti interni. Nonostante il colpo inferto con arresti e domiciliari, gli inquirenti avvertono: senza un coinvolgimento attivo della società civile, il clan potrà rinascere dalle proprie ceneri.
Struttura mafiosa resiliente
Il clan dei Gaglianesi rappresenta il perfetto esempio di una struttura mafiosa resiliente, in grado di rigenerarsi e di diversificare le proprie fonti di guadagno, passando dai tradizionali reati predatori a sofisticate frodi e riciclaggio. Resta prioritario per lo Stato e la comunità locale un impegno non solo repressivo, ma anche preventivo e coeso, per arginare e debellare definitivamente una minaccia che si dimostra capace di resistere al tempo.