Rovito al confine tra Sila e città, un borgo che scruta il futuro
Tra radici storiche, panorama montano e sfide contemporanee per un comune in crescita

Rovito è un comune della provincia di Cosenza, in Calabria, che si adagia con le sue frazioni alle falde sud-occidentali della Sila Grande, in posizione elevata — circa 744 metri sul livello del mare — e non lontano dal capoluogo provinciale. Il suo territorio — con estensione intorno ai dieci chilometri quadrati — comprende frazioni come Bosco, Flavetto, Motta, Pianette e altre località minori, offrendo paesaggi che attraversano la montagna, le colline e la presenza di elementi di connessione verso Cosenza.
La popolazione, chiamata “rovitesi”, conta alcune migliaia di residenti: cifra che riflette i comuni andamenti demografici dei piccoli centri appenninici del Sud, caratterizzati da flussi migratori, spopolamento e un bilancio tra chi resta e chi va via. La densità abitativa è contenuta, e molte case mostrano ancora oggi segni legati a una vita agricola precedente, con coltivi, boschi e terreni intorno al borgo.
Storia, memoria e patrimonio
La storia di Rovito si intreccia con quella della Sila e con il ruolo che ebbe da sentinella nella dorsale interna calabrese. Il borgo conserva monumenti religiosi significativi: la chiesa di Santa Barbara, con facciata romanico-gotica e elementi barocchi, richiama al culto del patrono ed è luogo centrale per la comunità. L’edificio ha un interno articolato, con tre navate, archi sorretti da colonne e opere d’arte risalenti ai secoli passati. Altre chiese della Riforma e della Madonna del Loreto testimoniano la vitalità religiosa e architettonica nei secoli.
La memoria storica è viva anche nel nome di Rovito associato agli eventi patriottici della metà dell’Ottocento: nei dintorni del comune — nel cosiddetto “Vallone di Rovito” — furono fucilati patrioti italiani legati alla spedizione dei Fratelli Bandiera, elementi martiri del Risorgimento. Questi fatti mantengono nelle comunità circostanti vivo il ricordo del sacrificio e dell’anelito all’unità nazionale.
Il paesaggio e il contesto ambientale
Rovito beneficia di un panorama che guarda tanto alle montagne della Sila quanto alla valle e alla città di Cosenza: per chi abita qui, è possibile usufruire della vicinanza urbana pur vivendo immersi nel verde, tra castagni, faggi, boschi misti e terreni agricoli. Le altitudini interne, che oscillano tra i 300 e i 1.400 metri nei punti più alti, conferiscono al territorio una variabilità del clima e delle colture che va dalle specie montane alle più mediterranee.
La posizione su una dorsale interna lo rende attraversabile dalla strada statale e da collegamenti che mettono in rete borghi vicini, con l’obiettivo (non sempre facile) di offrire servizi più efficienti e dare respiro alle frazioni più distanti.
L’economia, i servizi e le sfide presenti
Il tessuto economico di Rovito è composto da piccole imprese locali, artigianato, agricoltura di nicchia e un’economia domestica che ha resistito alle difficoltà regionali. Tuttavia, il borgo come molti comuni montani deve affrontare problemi strutturali: la carenza di opportunità per giovani, la necessità di infrastrutture moderne (telefoniche, digitali e viarie), la manutenzione del patrimonio edilizio storico e l’accessibilità ai servizi sanitari e scolastici nelle frazioni.
Un elemento significativo è la fermata ferroviaria di Bosco, frazione di Rovito: pur essendo ubicata nel territorio del consorzio limitrofo, serve gli abitanti del borgo e offre collegamenti con la linea Cosenza-Marzi, elemento importante per chi si sposti verso la città o verso le aree montane.
Il Comune ha inoltre adottato politiche di coesione territoriale assieme agli altri comuni dell’area (ad esempio con il Cuc tra Lappano, Rovito e San Pietro in Guarano), per gestire servizi, trasporti e attività sociali su base condivisa.
Identità, cultura e prospettive di sviluppo
Rovito si presenta oggi come borgo che vuole guardare al futuro senza tradire le proprie radici. Le festività religiose legate a Santa Barbara e alla Madonna della Pietà uniscono la comunità attorno a usanze antiche, sagrate locali, processioni e momenti conviviali tradizionali. Le sagre, le storie delle famiglie antiche (come gli Arnedos nel passato), e l’artigianato costruiscono una identità territoriale che può essere risorsa per un turismo consapevole e non massivo.
Per dare nuovo ossigeno al borgo, è necessario investire in digitalizzazione, attrazione di giovani, sostegno alle iniziative culturali e ambientali, ma anche recupero del centro storico, valorizzazione delle frazioni e collaborazione intercomunale. Il progetto futuro di Rovito è costruire un equilibrio tra la montagna e la città, tra il passato e l’innovazione, affinché i rovitesi possano restare senza dover scegliere di partire.