Rubinetti a secco a Cosenza
Rubinetti a secco a Cosenza

A Cosenza la mancanza d’acqua è diventata una condizione permanente, una realtà che da mesi mette in ginocchio famiglie, commercianti e interi quartieri. Nel cuore del centro cittadino, così come nelle aree periferiche, i rubinetti restano a secco per giorni, costringendo i residenti a convivere con disagi ormai insostenibili.

In molte abitazioni, soprattutto ai piani alti, non arriva più una goccia d’acqua, rendendo impossibili le azioni quotidiane come lavarsi, cucinare o semplicemente mantenere condizioni igieniche accettabili. Il problema, che si ripete ciclicamente, è diventato una vera e propria emergenza strutturale, aggravata dall’assenza di soluzioni definitive. In via Medaglie d'oro, giusto per citare un caso, la situazione è letteralmente drammatica.

Centro e periferie unite dalla stessa sofferenza

La situazione è drammatica anche nei quartieri periferici, dove i cittadini vivono da settimane tra taniche e bottiglie d’acqua. A Casali, così come in altre zone collinari, il flusso idrico è irregolare e spesso completamente interrotto. “Non possiamo più continuare così – raccontano molti residenti –. Paghiamo le bollette, ma non abbiamo il diritto di vivere con dignità”.

Gli interventi tampone e le promesse di miglioramento non bastano più: la città è esasperata, e l’assenza di un piano strutturale per il potenziamento della rete idrica rischia di trasformare l’emergenza in una condizione definitiva.

De Cicco: “Basta scaricabarile, servono fatti”

In prima linea nella protesta, il consigliere regionale Francesco De Cicco, che da tempo denuncia la gestione della rete da parte della Sorical e il silenzio delle istituzioni. “Non riesco più a dare risposte ai cittadini – ha dichiarato –. Ogni giorno ricevo decine di segnalazioni da parte di famiglie disperate, ma la situazione resta immobile. È inaccettabile che una città come Cosenza viva nel 2025 in queste condizioni”.

De Cicco ha annunciato di voler continuare la sua battaglia istituzionale con la Sorical, chiedendo chiarezza sui flussi, sui lavori di manutenzione e sui motivi di una crisi idrica che non accenna a risolversi. “Non servono più giustificazioni – ha concluso –. Servono investimenti seri, controlli, e soprattutto il rispetto dei cittadini. L’acqua non è un privilegio, è un diritto essenziale”.

Un’emergenza che chiede risposte

Cosenza vive così una crisi silenziosa ma profonda, che tocca la vita quotidiana e la dignità delle persone. In attesa di soluzioni concrete, i cittadini continuano a fare i conti con secchi e bottiglie, mentre il malcontento cresce. E se la pioggia non basta a riempire i serbatoi, la pazienza della città è ormai agli sgoccioli.