Eurostat: Sud Italia ultimo in Europa per occupazione
Calabria, Campania e Sicilia sotto il 51% contro una media Ue del 75,8%, con forti divari territoriali e di genere

Secondo l’annuario delle regioni europee di Eurostat relativo al 2024, Calabria, Campania e Sicilia si confermano le aree con i tassi di occupazione più bassi dell’Unione europea. Tra i 20 e i 64 anni, infatti, la Calabria ha registrato il 48,5%, la Campania il 49,4% e la Sicilia il 50,7%, a fronte di una media Ue del 75,8%. L’Europa punta a raggiungere il 78% entro il 2030, ma il divario con il Mezzogiorno resta profondo.
Nord e Sud, divario sempre più marcato
Eurostat rileva che l’Italia presenta la più elevata disparità regionale in termini di tassi di occupazione, con un coefficiente di variazione del 15,6%. Bolzano guida la classifica nazionale con il 79,9%, seguita da Valle d’Aosta, Trento, Toscana e Veneto, tutte oltre il 75%. Al contrario, gran parte delle regioni meridionali non raggiunge il 60%, con la Puglia ferma al 55,3%.
Il nodo del divario di genere
Oltre al gap territoriale, emerge anche quello di genere. Dopo la Grecia, Puglia, Campania e Basilicata hanno fatto registrare i livelli più alti di disparità tra uomini e donne nel lavoro, rispettivamente con differenze di 29,8, 29,1 e 28,1 punti. Nel 2023, nell’Ue il tasso di occupazione era dell’80,8% per gli uomini e del 70,8% per le donne, con un divario medio di 10 punti, molto inferiore a quello osservato nelle regioni del Sud Italia.