Influencer con oltre un milione di follower evade 200mila euro: scoperta dalla Guardia di Finanza a Cosenza
La nota TikToker/Youtuber”, con più di 1 milione di iscritti e oltre 200 milioni di visualizzazioni non dichiarava al fisco
Nell’ambito della propria attività ordinaria di contrasto all’evasione fiscale e all’elusione, i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Cosenza hanno condotto una verifica fiscale nei confronti di un’imprenditrice operante nel settore della “conduzione campagne marketing e altri servizi pubblicitari”. Durante l’attività ispettiva, è emersa la presenza di numerosi accrediti bancari esteri, per oltre 200.000 euro, disposti da organizzazioni che operano nella vendita, gestione e pubblicizzazione di contenuti sulle piattaforme YouTube e TikTok.
Il ruolo del figlio minorenne e l’omessa dichiarazione
Le somme individuate non derivavano dall’attività imprenditoriale dell’imprenditrice ma erano riconducibili al lavoro di digital content creator svolto dal figlio minorenne nel periodo 2020-2022. I compensi, accreditati sul conto della madre, non sono mai stati dichiarati al fisco, configurando una chiara evasione delle imposte dovute.
Il fenomeno dell’economia digitale e la sfida per il sistema tributario
Questo caso entra nel più ampio contesto del crescente fenomeno dell’evasione fiscale nell’economia digitale: la rapidità delle transazioni online, la multidisciplinarietà dei ricavi e l’assenza di confini fisici rappresentano una delle sfide più rilevanti per il sistema tributario moderno.
La Guardia di Finanza, con interventi come questo, riafferma il proprio ruolo di presidio della legalità economica e fiscale, ribadendo il principio che “pagare tutti per pagare meno” è una condizione imprescindibile per una ripresa economica equa.
Le conseguenze e l’importanza del controllo
L’accertamento avvenuto a Cosenza testimonia che nessuna fascia del mercato digitale è esente dal controllo fiscale, nemmeno quella degli influencer con grandi numeri di follower. Le verifiche incrociate su conti correnti, banche dati e fonti aperte sui social media permettono di ricostruire i flussi di reddito e individuare compensi non dichiarati, assicurando che gli autori di contenuti digitali rispettino gli stessi obblighi fiscali degli imprenditori tradizionali.
Un monito per gli operatori del web
Questo episodio lancia un chiaro avvertimento al mondo dei content creator, influencer e youtuber: la visibilità non assolve dalla responsabilità fiscale. Chi opera online e guadagna attraverso campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni e piattaforme digitali deve considerare gli obblighi derivanti dai redditi percepiti, altrimenti rischia di incorrere in sanzioni e verifiche approfondite.
In conclusione: il digitale apre nuove opportunità, ma comporta anche nuove regole da rispettare. La professionalità online non esonera dal dovere di contribuire equamente al sistema fiscale nazionale.