Girolamo Biagio Bruzzese, il “Predestinato” della ‘Ndrangheta: tra vendetta, tradimento e collaborazione
Dalla formazione nella mafia calabrese all’omicidio del boss Teodoro Crea, fino alla scelta di collaborare con la giustizia e le ripercussioni sulla sua famiglia: la drammatica storia raccontata a Cose Nostre

Girolamo Biagio Bruzzese è al centro della nuova puntata di Cose Nostre, intitolata "Il Predestinato", in onda lunedì 15 settembre alle 23.45 su Rai 1, condotta da Emilia Brandi. Cresciuto all’interno della ‘Ndrangheta calabrese, Girolamo ha vissuto fin dall’infanzia immerso nei codici di violenza e sopraffazione tipici della criminalità organizzata. Figlio di Domenico Bruzzese, uno dei boss più influenti della Piana di Gioia Tauro, è stato sin da piccolo addestrato all’uso delle armi e al ruolo di vivandiere durante le latitanze dei capi mafiosi.
Dalla vendetta all’assassinio: l’ascesa e il declino di Bruzzese
La morte del padre in un agguato segna una svolta drammatica nella vita di Girolamo, che decide di vendicarlo diventando a sua volta un assassino. Viene accolto e cresciuto come un figlio dal vecchio boss Teodoro Crea, ma con il passare del tempo il rapporto si incrina a causa degli scatti di violenza e della crescente sfiducia del padrino nei suoi confronti. Convinto che Crea sospetti una sua infedeltà, Girolamo prende una decisione drastica: ucciderlo con un colpo alla nuca per poi costituirsi e dichiarare la sua volontà di collaborare con la giustizia.
Una faida sanguinaria e le conseguenze sulla famiglia Bruzzese
La scelta di Girolamo di collaborare con le autorità scatena una vendetta spietata nei confronti della sua famiglia. La faida sanguinaria che ne segue lascia dietro di sé una lunga scia di morti e dolore. Tra le vittime più note della guerra tra clan c’è il fratello di Girolamo, Marcello Bruzzese, ucciso a Pesaro in pieno giorno il 25 dicembre 2018, nonostante fosse sotto protezione nel programma di salvaguardia per i collaboratori di giustizia. Questa tragica vicenda testimonia l’estrema durezza del mondo criminale calabrese e le conseguenze devastanti per le famiglie coinvolte.