PD Rende: “L'Area Urbana non e' una moda ma qualcosa di serio”

Riceviamo e pubblichiamo
Torna a far discutere il tema della Città Unica. Dopo la querelle Metro Leggera, i Sindaci di Rende e Cosenza annunciano, a sorpresa ed in un periodo alquanto discutibile, di voler avviare l’iter necessario affinché si possa procedere con un referendum popolare per registrare un NO o un SI alla conurbazione. Quest'ultima, ormai, sembra essere diventata una Chimera o, forse, un’idea mai concretamente perseguita. Gli avvenimenti degli ultimi mesi, noti a tutti i cittadini di Cosenza e Rende, dimostrano come la mancanza di basi solide per l’attuazione di progetti importanti in questo senso, abbia portato soltanto risultati disastrosi.
Sorgono spontanei, quindi, innumerevoli interrogativi di non poco conto, alla quale crediamo fermamente sia necessario dare una risposta affinché si possa avviare un processo consapevole e lungimirante. Non siamo qualunquisti e demagoghi. Affermiamo, infatti, che l'Area Urbana potrebbe essere realmente trampolino di lancio per l’intera area urbana e volano di prosperità, ma con condizioni diverse e da punti di partenza differenti da quelli odierni.
Partiamo dalla questione finanziaria: nessuna studio accurato sui bilanci dei due Enti da accorpare è stato avviato, soprattutto a seguito del dissesto del comune di Cosenza. Oltretutto, nessuna proposta è stata formulata, né tantomeno si è discusso di un piano di riequilibrio. Ricordiamo a chi legge che il Capoluogo Bruzio vanta un debito di oltre Euro 300 Milioni: una cifra che, se dovesse gravare sulle casse di entrambi i Comuni, cancellerebbe ogni speranza di stabilità economica e di sostenibilità.
Pensiamo poi ad un piano dei servizi ben congeniato e funzionale: spicca su tutte l'ormai logorante e logorata vicenda Metro Leggera, ma non è l’unica. A questa, bisogna aggiungere una ragionata rimodulazione del Trasporto Pubblico Locale ed un ripensamento delle politiche di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Proprio da questi ultimi, Rende è da tempo vessata a causa del loro conferimento, proveniente dall'intera Provincia, nell'impianto della Calabra Maceri.
Da un punto di vista legale, invece: non è stata apportata nessuna modifica all’attuale Legge Regionale che regola i processi di fusione che, ribadiamo, a nostro modesto avviso, devono assolutamente tener conto delle specificità territoriali economiche-sociali-culturali. Sarebbe più che facile procedere a conurbazioni realizzate con modalità poco chiare e poco accurate: il rischio, però, sarebbe quello di generare delle disastrose annessioni.
A tal riguardo, ci sorprende l’appoggio mostrato dal circolo del PD di Cosenza “Centro Storico e Frazioni” che, con una nota a firma del suo Segretario e del Capogruppo in Consiglio comunale, afferma la necessità di velocizzare l'iter auspicando che i consessi comunali di Rende e Cosenza, si pronuncino in tempi brevi.
Dichiarazioni che difficilmente riusciamo a comprendere, anche da un punto di vista Politico, oltre che tecnico. Affermazioni che non derivano da quel necessario confronto all’interno del Partito da cui non è più consentibile sottrarsi. Un’accelerata la loro, che mostra quanto ancora sia presente e radicato all’interno di alcune personalità presenti all’interno del nostro partito uno spirito campanilistico e di prevaricazione: quegli stessi atteggiamenti che hanno contribuito a rendere sempre meno appetibile il Partito Democratico cosentino. Il PD di Rende ha guardato, guarda e guarderà sempre con favore ad ogni tentativo di realizzazione dell'Area Urbana che sia ponderato, ben istruito e soprattutto che non cavalchi l'onda emotiva dei processi politici. Oltre a fare un appello al Commissario Provinciale, Marco Miccoli, affinché apra un dibattito sul tema nelle sedi opportune, vogliamo concludere affermando con forza che il bene di una comunità si persegue inseguendo gli ideali e rifuggendo dall'aizzare le tifoserie.
Coordinamento PD Rende