In Calabria, la presenza dei cinghiali ha raggiunto livelli critici, con branchi che si spingono sempre più vicino ai centri abitati. Le stime indicano una popolazione in crescita esponenziale, con gravi ripercussioni sull’agricoltura e sulla sicurezza pubblica.

Agricoltura in ginocchio: danni economici e sociali

Gli agricoltori calabresi denunciano perdite ingenti a causa delle incursioni dei cinghiali nei campi coltivati. Nel 2023, i danni alle colture hanno superato il milione di euro, con un trend in aumento nel 2024. Le richieste di risarcimento si moltiplicano, mentre molti rinunciano a coltivare per paura di nuove devastazioni.

Sicurezza stradale e urbana: un pericolo crescente

Oltre ai danni agricoli, la presenza dei cinghiali rappresenta una minaccia per la sicurezza stradale. Nel 2023, si sono registrati numerosi incidenti causati da attraversamenti improvvisi di questi animali, alcuni dei quali con esiti mortali. La situazione è aggravata dalla loro crescente presenza nelle periferie urbane, dove cercano cibo tra i rifiuti, mettendo in allarme i residenti.

Il rischio sanitario: la peste suina africana

La diffusione della peste suina africana (Psa) tra i cinghiali è un ulteriore motivo di preoccupazione. Questa malattia virale, altamente contagiosa per i suini, minaccia gli allevamenti e l'intera filiera agroalimentare calabrese. La Regione ha adottato misure restrittive per contenere la Psa, ma la presenza massiccia dei cinghiali complica gli sforzi di eradicazione.

Il Piano straordinario regionale: misure e obiettivi

In risposta all'emergenza, la Giunta regionale della Calabria ha approvato un Piano Straordinario quinquennale per la gestione e il contenimento della specie cinghiale. Le misure previste includono: Abbattimenti selettivi anche nelle aree protette; coinvolgimento degli agricoltori muniti di porto d'armi come bioregolatori; installazione di recinzioni nelle zone più vulnerabili; indennizzi semplificati per i danni subiti e monitoraggio costante delle popolazioni di cinghiali e delle aree a rischio.

Le reazioni: tra speranze e critiche

Le associazioni agricole, come Coldiretti Calabria, accolgono con favore il piano, considerandolo un passo necessario per affrontare l'emergenza. Tuttavia, alcune organizzazioni ambientaliste esprimono preoccupazione per l'intensificazione degli abbattimenti, temendo effetti negativi sulla biodiversità. Il dibattito resta aperto, con la necessità di bilanciare esigenze di sicurezza, tutela ambientale e attività economiche