Ritrovamento ordigni bellici
Ritrovamento ordigni bellici

Due ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale sono stati fatti brillare in sicurezza nelle acque di Punta Alice, nel territorio di Cirò Marina. L’operazione, coordinata dalla Prefettura di Crotone con il supporto delle Forze Armate e delle autorità locali, è avvenuta a seguito della segnalazione di alcuni bagnanti che avevano notato oggetti sospetti a pochi metri dalla riva. Gli ordigni facevano parte del munizionamento della torpediniera Lince della Regia Marina, affondata nel 1943 dal sommergibile britannico Ultor. L’area, già sottoposta a restrizioni di navigazione nel 2009 e nel 2019, è stata nuovamente interdetta con un’ordinanza emessa il 28 luglio scorso.

Intervento della Marina Militare: operazione ad alta complessità

A intervenire sono stati gli specialisti del Nucleo Sdai (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare, provenienti dalla base di Taranto. Durante le operazioni preliminari, i sommozzatori hanno individuato un secondo ordigno nei pressi del primo, aumentando la complessità dell’intervento. Entrambi i residuati bellici sono stati recuperati e trasportati a circa tre miglia nautiche dal porto di Cirò Marina, dove sono stati neutralizzati con una detonazione controllata. Le operazioni si sono svolte in condizioni di massima sicurezza, senza arrecare danni o rischi alla popolazione.

Dispositivo di sicurezza e raccomandazioni alla cittadinanza

L’intera operazione è stata supportata da un ampio dispositivo di sicurezza coordinato dalla Guardia Costiera, che ha presidiato l’area con la motovedetta CP 569. A terra hanno operato congiuntamente Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale, su disposizione del Questore di Crotone. La Capitaneria di Porto ha rinnovato l’invito alla popolazione a non toccare eventuali oggetti sospetti rinvenuti in mare o lungo le coste, raccomandando di segnalare immediatamente ogni ritrovamento alle Forze dell’ordine o agli uffici marittimi competenti.