Il Finocchio di Isola Capo Rizzuto, riconosciuto come Indicazione Geografica Protetta (IGP) dalla Commissione Europea, è molto più di un ingrediente gastronomico. Con il suo sapore straordinario e un profumo inebriante, questo ortaggio si distingue anche per le sue proprietà salutari: è depurativo, regolarizza l’intestino, ha un basso indice glicemico e aiuta nel controllo del peso corporeo.

Un prodotto leggendario della Magna Grecia

La coltivazione del finocchio in questa zona della Calabria ha radici antiche, risalenti, secondo alcune ipotesi, all’epoca della Magna Grecia. Il cuore della produzione si trova lungo una fascia territoriale che attraversa le province di Catanzaro e Crotone, includendo i comuni di Botricello, Belcastro, Mesoraca, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Crotone, Rocca di Neto e Strongoli.

Il disciplinare per il riconoscimento dell’IGP è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, sancendo ufficialmente l’inserimento del Finocchio di Isola Capo Rizzuto tra le eccellenze protette, accanto a 1.589 prodotti agricoli già riconosciuti.

Caratteristiche uniche e versatilità culinaria

Le condizioni climatiche miti della Calabria durante l’inverno e la primavera garantiscono una crescita vegetale ottimale, conferendo al finocchio una consistenza croccante, priva di filamenti, e un basso contenuto di sostanza secca che ne esalta le qualità organolettiche.

In cucina, il Finocchio si presta a molteplici utilizzi: può essere gustato crudo a inizio o fine pasto, oppure cotto in creme, vellutate, o gratinato. Questa versatilità lo rende un ingrediente amato dai buongustai e celebrato anche da grandi estimatori come Bernardo Caprotti, il patron di Esselunga.

Una storia di successo agricolo

La coltivazione del finocchio nella regione risale ad almeno 160 anni fa e occupa oggi circa 5.000 ettari lungo la fascia ionica, fino a 200 metri sul livello del mare. Sebbene le prime commercializzazioni risalgano agli inizi del Novecento, è dagli anni ’50 che questo prodotto ha consolidato la sua presenza nei mercati ortofrutticoli italiani, specialmente nel periodo tra novembre e maggio. L’ingresso, nel 2022, tra le denominazioni protette rappresenta un traguardo significativo per la Calabria. Un riconoscimento che non solo valorizza un prodotto agricolo di qualità, ma celebra anche una tradizione secolare e il legame profondo tra territorio, cultura e gastronomia.