Diamante mette ordine nelle case turistiche. O almeno ci prova (ancora, sulla carta)
I regolamenti, a Diamante, non sono mai stati il problema. Il problema è stato l'abitudine tutta locale a scrivere regole solenni e poi dimenticarle il giorno dopo

Dopo anni di anarchia edilizia e turismo "alla carlona", il Comune di Diamante torna a suonare la carica con il Regolamento per la locazione turistica. Un regolamento che, sulla carta, sembra voler finalmente voltare pagina: obbligo di iscrizione all’Albo comunale, requisiti minimi di igiene, sicurezza e agibilità, limiti stringenti sulla capacità ricettiva. Tutto giusto, tutto condivisibile. Ma tutto già visto. Sì, perché questo regolamento c’è da anni. Solo che, a oggi, non ha mai davvero funzionato. E non certo per difetti di scrittura o per mancanza di norme. È mancato il cuore del problema: i controlli. Nessuno ha vigilato seriamente. Nessuno ha verificato davvero se gli appartamenti rispettassero i requisiti. Nessuno ha punito chi ha continuato a trasformare sottoscala e cantine umide in “case vacanza”. I regolamenti, a Diamante, non sono mai stati il problema. Il problema è stato l'abitudine tutta locale a scrivere regole solenni e poi dimenticarle il giorno dopo.
Diamante, meta più ambita del Tirreno cosentino
Un peccato doppio, perché Diamante non è un posto qualunque: è una delle mete più ambite del Tirreno cosentino, celebrata per le sue spiagge da cartolina, la vitalità dei suoi locali notturni, il suo mare cristallino, il suo profilo romantico e, ovviamente, il celebre Festival del Peperoncino — ma su quello torneremo quando sarà il momento... piccante. Inoltre, Diamante è conosciuta come la "Città dei Murales", un vero e proprio museo a cielo aperto. Dal 1981, grazie all'iniziativa del pittore Nani Razetti, oltre 300 opere di street art adornano le pareti del centro storico, trasformando ogni angolo in un'esperienza artistica unica. Tanta bellezza, purtroppo, negli anni è stata tradita da una gestione turistica a dir poco disinvolta. Si è affittato di tutto: seminterrati umidi, locali interrati senza finestre, ambienti a pochi centimetri dal livello del mare dove bastava un acquazzone per trasformare la vacanza in un corso accelerato di sopravvivenza subacquea. Altro che ospitalità: a volte servivano maschera e pinne più che valigia e crema solare.
Chi controllerà?
Oggi si parla di norme, regole, controlli. Gli appartamenti dovranno essere a norma, sicuri, abitabili, iscritti all’Albo. Non solo: il Comune promette multe fino a 8.000 euro per chi affitta senza regolarizzarsi e controlli sulla comunicazione degli ospiti alla Questura e all’Agenzia delle Entrate. In teoria, è una rivoluzione. In pratica, è tutto da vedere. Chi controllerà stavolta? Quante ispezioni verranno fatte? Quali immobili saranno davvero verificati? Perché finora i controlli, di fatto, non ci sono mai stati. E finché non si romperà questo schema, tutto rischierà di restare una vetrina vuota, buona solo a fingere che qualcosa cambi, mentre nella realtà nulla cambia davvero. Diamante merita di più. I suoi cittadini meritano più rispetto. I turisti meritano ospitalità vera, non scantinati camuffati da suites. Le carte ora ci sono. Ma le carte non bastano: servono gambe, occhi, coraggio. Servono decisioni vere, non promesse da piegare al vento della prossima estate. Altrimenti resterà solo un altro Regolamento a fare compagnia ai precedenti: scritto, pubblicato e lasciato lì a ingiallire.