Una rappresentazione del Dragone di Roccella
Una rappresentazione del Dragone di Roccella

Nella storia popolare di Roccella Jonica si tramanda una leggenda che affonda le sue radici in un passato impresso nella memoria locale. Si narra che un enorme drago, simile a un serpente con ali di pipistrello, risiedesse in una grotta nei pressi del castello. Questo mostro seminava il terrore tra gli abitanti, divorando i loro animali e minacciando la loro stessa sopravvivenza.

L’eroe che salvò il borgo

Di fronte alla distruzione e alla disperazione, si levò il coraggio di un giovane pastore, spesso chiamato con il nome prototipo di “Domenico” (o “Alessio” secondo alcune varianti). Con il cuore pieno di determinazione, affrontò la bestia nella sua tana. Dopo una lotta epica e cruenta, il giovane riuscì a sconfiggerla, diventando un eroe venerato e restituendo la serenità alla comunità.

Legame con il territorio sui scenari naturali

La presenza del castello e delle grotte circostanti amplifica il fascino della leggenda. Ambientata tra roccia e foreste nei dintorni di Roccella Jonica, la storia intreccia elementi naturali e architetture medievali, creando un’atmosfera suggestiva e suggestivamente calabrese.

Un mito rivive attraverso l’arte pubblica

La leggenda continua a vivere non solo nelle parole dei racconti orali, ma anche nell’arte urbana contemporanea. A Sant’Eufemia d’Aspromonte, ad esempio, un murales raffigura il Dragone della Roccella su una parete della scuola elementare “Don Bosco”, simbolo di memoria, identità culturale e resilienza delle comunità locali.