Ciampa di Cavallo, il quartiere fantasma tra degrado, spaccio e minacce
Il reportage di Fuori dal Coro torna a Lamezia Terme. Telecamere accese su un quartiere sommerso dai rifiuti e dominato dall’illegalità

Il quartiere Ciampa di Cavallo, a Lamezia Terme, torna al centro dell’attenzione nazionale grazie a un nuovo servizio realizzato dalla trasmissione Fuori dal Coro, in onda su Rete 4, condotta da Mario Giordano. Un ritorno sul campo rom dopo diversi mesi, che ha mostrato un peggioramento drastico delle condizioni di vita in quella che appare come una zona dimenticata. La troupe Mediaset ha trovato un agglomerato di case popolari circondato da uno scenario desolante, montagne di rifiuti ovunque, carcasse di automobili abbandonate, elettrodomestici rotti, pneumatici consumati, e siringhe sparse tra le strade e i marciapiedi.
Le immagini restituiscono il ritratto di un quartiere in pieno abbandono. Le abitazioni si trovano in condizioni fatiscenti, prive di manutenzione, spesso occupate abusivamente. Molti residenti vivono in ambienti insalubri, privi dei servizi essenziali. Le aree comuni sono diventate vere e proprie discariche a cielo aperto. Nonostante siano stati promessi in passato interventi di riqualificazione, nessun cambiamento concreto sembra essere avvenuto.
Spaccio, minori usati come corrieri e minacce ai giornalisti
Durante le riprese, i giornalisti di Fuori dal Coro hanno cercato di documentare la realtà del quartiere, un luogo in cui, oltre al degrado urbano, si registra un altissimo livello di illegalità. Secondo quanto mostrato nel servizio, nel quartiere si spacciano quotidianamente sostanze stupefacenti e i bambini, alcuni poco più che adolescenti, vengono utilizzati come corrieri per la droga. Una pratica inquietante che conferma la presenza di dinamiche criminali consolidate e radicate.

La reazione di alcuni residenti all’arrivo della troupe è stata immediatamente ostile. I giornalisti sono stati accolti con frasi intimidatorie e atteggiamenti aggressivi quali, "cancella il video", "ti spacco la testa", "andate via", "oggi siete in cerca di guai". Clima che è degenerato nel giro di pochi minuti, costringendo la troupe a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. La polizia è dovuta intervenire per scortare i giornalisti fuori dal quartiere, evitando che la situazione potesse sfuggire al controllo.
Le persone intervistate, con atteggiamento spesso sprezzante, hanno negato ogni accusa. Negano lo spaccio, negano l’occupazione abusiva, negano perfino di essere responsabili della montagna di rifiuti che circonda le abitazioni. Un muro di silenzio che rende ancora più difficile raccontare e affrontare i problemi reali del quartiere.
Un buco nero di illegalità dimenticato dalle istituzioni
Ciampa di Cavallo è da anni un simbolo dell’abbandono istituzionale, è una zona che sembra vivere fuori dalle regole, in una sorta di limbo in cui lo Stato fa fatica a entrare. Le operazioni delle forze dell’ordine, pur frequenti, sembrano non bastare. A ogni blitz segue un ritorno alla normalità, una normalità fatta di violazioni, degrado e assenza di controllo.
Ciampa di Cavallo non è solo un problema di sicurezza pubblica ma anche un’emergenza sociale, ambientale e urbana. Un luogo dove intere famiglie crescono in un clima di paura, tra la minaccia delle occupazioni, lo spaccio a cielo aperto e il degrado ambientale. La visita della troupe di Fuori dal Coro, pur tra mille difficoltà, ha riacceso i riflettori su una realtà scomoda. Ma, ancora una volta, la sensazione è che, spenti i riflettori delle telecamere, tutto tornerà come prima.