Clan Mazzaferro: dalla Locride all’Europa, un network mafioso dalle radici antiche
La ‘ndrina di Marina di Gioiosa Ionica tra traffici internazionali, infiltrazioni economiche e ramificazioni nordiche

Il clan Mazzaferro affonda le proprie origini a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria, una delle aree storicamente più influenti per la ‘ndrangheta. Nato negli anni Sessanta, si è consolidato attraverso alleanze strategiche con altre importanti famiglie mafiose calabresi, quali gli Ierinò, i Costa, i Cataldo, i Morabito, i Bruzzaniti e i Raso-Albanese, nonché legami consolidati con la ‘ndrina Lo Presti di Bardonecchia.
Espansione nel Nord Italia e oltre
Il clan vanta una significativa presenza nel Nord Italia, in particolar modo in Liguria e Piemonte, con una rete organizzativa estesa anche a Veneto e Lombardia, dove ha istituito numerosi “locali” – cellule operative autonome – in città come Milano, Como, Monza, Varese e altre. Questa espansione è stata favorita anche attraverso figure di riferimento come il cugino Rocco Lo Presti. A livello europeo, i Mazzaferro hanno proiettato il proprio raggio d’azione in Belgio, Germania (Stoccarda e Mannheim) e Regno Unito, dimostrando una forte vocazione transnazionale.
Aree di attività criminale
Le attività illecite della cosca spaziano dal traffico internazionale di droga (in particolare cocaina) alla estorsione, all’infiltrazione negli appalti pubblici, all’usura e al gioco d’azzardo illecito. Negli anni ‘90 hanno stretto legami criminali con la mafia siciliana dei Cuntrera-Caruana, occupandosi di importazioni massicce di stupefacenti.
Protagonisti e colpi investigativi
Tra i principali esponenti si annoverano Vincenzo Mazzaferro, storico capo operativo ucciso in un agguato nel 1993; Francesco Mazzaferro, gestore delle reti al Nord; e Giuseppe Mazzaferro, arrestato durante l’operazione “Leopardo” negli anni ’90, che ha colpito duramente la rete lombarda del clan.
Un patto tra radicamento e trasversalità
Il clan Mazzaferro incarna la forza della ‘ndrangheta che, pur mantenendo salda l’identità territoriale, è capace di creare strutture criminali diffuse e articolate, in grado di infiltrarsi nei tessuti economici nazionali e internazionali. La storia di questa cosca testimonia il modello di espansione mafiosa “dal locale al globale”, oggi centrale nella lotta antimafia.