«Oggi è una giornata storica, una nuova svolta: è la dimostrazione che la legge vince sempre». Con queste parole, il prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo ha celebrato la formale consegna alla Caritas Intemelia di Ventimiglia del complesso immobiliare confiscato alla famiglia Pellegrino, storicamente legata alla ’ndrangheta e al centro del processo “La Svolta”. La cerimonia si è svolta a Bordighera, nel cuore del Ponente ligure, dove i beni saranno ora destinati a scopi sociali.

La fine del potere mafioso: condanne definitive

Il complesso, composto da alcune ville e altri immobili, era stato sequestrato in seguito all’operazione giudiziaria che aveva portato alla condanna definitiva dei fratelli Giovanni, Maurizio e Roberto Pellegrino. Le pene, rispettivamente di 10 anni e 6 mesi, 10 anni e 8 anni e 3 mesi, avevano sancito la presenza e l’operatività della ’Ndrangheta nel territorio ligure. Un radicamento emerso in modo inequivocabile nel corso del processo "La Svolta", considerato una pietra miliare nella lotta alla mafia al Nord.

L’orgoglio del prefetto: “La Calabria non è solo mafia”

Visibilmente emozionato, il prefetto Romeo ha voluto sottolineare il valore simbolico della giornata anche sul piano personale: «Il mio orgoglio è doppio – ha dichiarato – perché oltre che da prefetto, lo faccio da calabrese, dimostrando che la Calabria non è solo terra di mafiosi, ma anche di gente che vive e lavora per tutelare la legalità». Una presa di posizione forte, che rivendica la possibilità di riscatto e di giustizia anche per una regione spesso associata a fenomeni criminali.

Nuova vita per i beni confiscati: accoglienza e solidarietà

I beni sottratti alla criminalità organizzata saranno ora utilizzati per scopi sociali. La Caritas Intemelia ha annunciato che le strutture verranno impiegate per progetti di accoglienza e supporto alle persone in difficoltà, offrendo una risposta concreta al bisogno abitativo e sociale del territorio. Una trasformazione che incarna il principio della giustizia restitutiva: ciò che era usato per opprimere, ora servirà per aiutare.

Il segnale di uno Stato presente

L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nel percorso di contrasto alla criminalità organizzata e di restituzione alla collettività dei beni illecitamente accumulati. È un segnale forte della presenza dello Stato, capace non solo di colpire il crimine, ma anche di restituire dignità e speranza alle comunità colpite. Una nuova svolta, questa volta nel segno della legalità e della solidarietà.