Dinami, tra storia, natura e sfide contemporanee
Un borgo calabrese tra memoria e prospettive: paesaggio, identità e futuro

Dinami è un comune calabrese situato nella provincia di Vibo Valentia, al confine con la città metropolitana di Reggio Calabria. Con una superficie territoriale che lo colloca tra i più estesi del Vibonese, il comune comprende anche le frazioni di Melicuccà e Monsoreto. Attualmente conta circa 1.682 abitanti, una densità modesta che riflette la condizione demografica tipica dei piccoli centri dell’entroterra calabrese. Il suo nome trae origine dal greco dynamis, “forza”, forse a richiamare la vitalità o l’energia dei suoi torrenti e delle risorse paesaggistiche che lo attraversano.
Paesaggio e ambiente: boschi, acque e campi
Il territorio di Dinami si estende dalla valle del fiume Mesima verso le montagne della Catena delle Serre. È attraversato da affluenti come il fiume Marepotamo e dai torrenti Melanda e Torno, le cui vallate sono caratterizzate da formazioni boschive tipiche, con boschi di castagni e faggete nei versanti più alti, e colline punteggiate da uliveti e vigneti nelle zone più dolci. Le precipitazioni sono abbondanti, specialmente nelle aree montane, contribuendo alla preservazione dell’agricoltura e all’equilibrio idrico della zona.
Storia: rovina, ricostruzione, memoria
Dinami porta con sé una storia segnata dalla fragilità del territorio. Ripetute scosse telluriche nei secoli — fra le più gravose nel 1783 e altri eventi sismici — devastarono l’abitato e obbligarono frequenti ricostruzioni. Il borgo antico era collegato al centro feudale di Soreto, poi deceduto dopo epidemie e dissesti idrogeologici. Nel tempo, Dinami ha assunto un ruolo autonomo, diventando centro principale di riferimento nella zona circostante. Tra i monumenti di rilievo spiccano la torre civica del municipio, le antiche mura di Soreto, il Santuario della Madonna della Catena, meta di pellegrinaggi locali, e diverse chiese rurali distribuite nelle contrade e frazioni.
Economy, vita quotidiana e declino demografico
L’economia locale è tradizionalmente basata su agricoltura, piccoli borghi, artigianato e uso delle risorse naturali. Le produzioni agricole — ulivi, vigneti, piccoli orti — si integrano con l’uso del territorio montano per pascoli e boschi. Tuttavia, Dinami soffre delle stesse sfide che colpiscono molti comuni interni: spopolamento, difficoltà di accesso a servizi, carenza di infrastrutture e scarsa attrattiva per i giovani. Monsoreto, frazione significativa del comune, si popola soprattutto nella stagione estiva, quando emigrati ritornano per le feste tradizionali e la vita in paese si anima di nuovo.
Cultura, tradizioni e feste
La cultura locale racconta un’identità radicata: le feste religiose assumono un ruolo centrale nel ciclo dell’anno, con celebrazioni dedicate alla Madonna della Catena, a San Rocco, Santa Maria delle Grazie e San Michele Arcangelo, patrono del borgo. Le comunità delle frazioni portano avanti tradizioni rurali, feste popolari, processioni e momenti di aggregazione che rinsaldano il senso di appartenenza. Il patrimonio architettonico e religioso, con chiese di campagna e cappelle, contribuisce a conservare tracce del passato ecclesiastico e sociale.
Le sfide del presente e uno sguardo al futuro
Dinami, come molti borghi delle Preserre calabresi, si trova oggi davanti a una scelta: restare un centro segnato dal declino o progettare un futuro di valorizzazione. Le priorità includono il miglioramento delle infrastrutture, la connessione digitale, la promozione del turismo lento e ambientale, il recupero del patrimonio storico e architettonico, e l’offerta di opportunità per i giovani, affinché non siano costretti a partire.
Il successo di Dinami non passa solo da interventi materiali, ma da una visione che sappia intrecciare la sua storia con le sfide contemporanee: ambiente, cultura, tecnologie sostenibili e comunità partecipata. Solo così questo borgo potrà restituirsi a chi lo vive come un luogo vivo, non soltanto da ricordare.