Scavano inerti nel fiume Nicà: tre arresti tra Crucoli e Terravecchia
Colti in flagrante dai carabinieri forestali durante l’operazione “Fiume sicuro 2025”, sono stati condannati a pene sospese

Tre uomini sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Forestale di Cirò mentre estraevano abusivamente inerti dall’alveo del fiume Nicà, al confine tra i comuni di Crucoli in provincia di Crotone e Terravecchia nel cosentino. L’operazione rientra nella campagna “Fiume sicuro 2025”, avviata per contrastare gli illeciti ambientali. I carabinieri, appostati nei pressi del cantiere abusivo, hanno colto in flagrante i soggetti mentre utilizzavano mezzi meccanici per movimentare il terreno senza alcuna autorizzazione. Sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato ai danni dello Stato e posti a disposizione della Procura di Castrovillari.
Condanne con rito immediato e sequestro dei mezzi
A seguito dell’arresto, i tre uomini sono stati processati con rito immediato e hanno patteggiato la pena, ricevendo condanne comprese tra i sei e gli otto mesi, con pena sospesa, oltre a una sanzione pecuniaria. I carabinieri hanno anche provveduto al sequestro dei mezzi utilizzati per l’escavazione, strumenti fondamentali nell’attività illecita. L’azione tempestiva delle forze dell’ordine ha permesso di interrompere un danno ambientale potenzialmente esteso, in un’area fluviale già soggetta a vulnerabilità idrogeologica.
Scavo profondo e rifiuti da demolizione: denunciata anche un’azienda
Durante i controlli è emerso che gli operai non solo stavano estraendo materiale, ma tentavano di coprire la buca, profonda e ampia, con terre da scavo miste a rifiuti edili, provenienti da attività di demolizione. Un gesto che avrebbe potuto compromettere ulteriormente l’ecosistema del fiume. Oltre agli arrestati, è stato denunciato in stato di libertà il titolare della ditta crotonese per cui i tre lavoravano. L’azienda gestisce un impianto di recupero inerti situato non lontano dal punto in cui è stato scoperto lo scavo abusivo.