All’Unical l’Assemblea Unimed 2025: il Mediterraneo si incontra tra saperi e dialogo
Tra sfide globali e cooperazione accademica, l’Università della Calabria ospita il confronto tra gli atenei euromediterranei per costruire ponti culturali, innovazione e sviluppo sostenibile

L’Università della Calabria ha ospitato l’Assemblea 2025 di UNIMED, l’associazione che riunisce gli atenei dei Paesi del Mediterraneo, in coincidenza con il trentennale del Processo di Barcellona. «Siamo onorati di accogliere questo evento in un momento così simbolico», ha dichiarato il rettore Nicola Leone, aprendo i lavori in Aula Magna. Il rettore ha sottolineato come l’ateneo calabrese sia il luogo ideale per promuovere il dialogo interculturale, con una comunità studentesca tra le più internazionali del Sud Italia. «All’Unical convivono pacificamente studenti ucraini, russi, israeliani e palestinesi. È la prova concreta che la conoscenza può unire ciò che la geopolitica divide».
Le università come motore del dialogo euromediterraneo
Dal palco dei relatori è emersa una visione chiara: in un Mediterraneo segnato da conflitti e disuguaglianze, le università devono farsi carico di costruire ponti. Kherieh Rassas, presidente di UNIMED, ha rimarcato l’urgenza di colmare i divari digitali e promuovere la mobilità studentesca, mentre Hmaid Ben Aziza, segretario generale, ha esortato a scegliere «sempre la via del confronto, anche nelle sfide più complesse come migrazioni, rivoluzione tecnologica e instabilità politica». L’università si afferma così come attore centrale di una nuova diplomazia mediterranea, fondata su cooperazione e sostenibilità.
Il ruolo strategico della Calabria nella cooperazione
Intervenendo all’assemblea, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha evidenziato il ruolo che la Calabria può giocare nel Mediterraneo. «Viviamo in una terra con porti fisici e culturali: da Gioia Tauro alle università calabresi, possiamo essere un hub strategico di sviluppo e integrazione». In qualità di presidente della Commissione Intermediterranea, Occhiuto ha richiamato la necessità di tradurre il dialogo in azioni concrete, soprattutto in ambiti chiave come cambiamenti climatici e migrazioni.
Visioni per il futuro: dall’innovazione alla diplomazia accademica
Tra gli interventi di maggior rilievo, quello di Romano Prodi ha posto l’accento sulla creazione di un sistema universitario paritario tra Nord e Sud del Mediterraneo, mentre la Commissaria europea Dubravka Šuica ha ribadito l’impegno dell’UE in questa direzione. L’ex ministro Francesco Profumo ha chiuso la sessione mattutina sottolineando come l’Unical rappresenti un modello concreto di “diplomazia della conoscenza”. Con 25mila studenti e una reputazione internazionale in crescita, l’ateneo calabrese può diventare – ha detto Profumo – il nucleo di una futura Università del Mediterraneo. I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con focus su intelligenza artificiale, libertà accademica e, domani, i progetti operativi.