Il Ponte sullo Stretto: 10 euro per un sogno lungo 3,66 km
Un record mondiale, non per lunghezza o altezza, ma per costo al chilometro: 2,73 euro/km

Il Ponte sullo Stretto di Messina – quel sogno d’asfalto e acciaio sospeso tra mito e ingegneria, tra Scilla e Cariddi – promette di diventare realtà. Ma sarà una realtà salata, almeno per chi lo attraverserà: 10 euro di pedaggio per percorrere appena 3,66 chilometri. Un record mondiale, non per lunghezza o altezza, ma per costo al chilometro: 2,73 euro/km, oltre 3.500% più caro della media delle autostrade italiane.
A dirlo non sono sensazioni o polemiche, ma i freddi calcoli del Codacons, che ha messo a confronto le tariffe autostradali del Belpaese con quella prevista per il nuovo ponte. Sull’Autostrada del Sole, quella che collega Roma a Milano, si paga in media 0,075 euro a chilometro. Un prezzo quasi simbolico, da volantino promozionale, se confrontato con il pedaggio del futuro ponte.
Un obolo per attraversare il mito
Dieci euro a passaggio. Come l’obolo a Caronte, ma senza la promessa (o la minaccia) di arrivare nell’Ade. Solo a Villa San Giovanni o a Messina, a seconda del verso. Una scena possibile: il primo automobilista, forse un pendolare, al volante della sua vecchia Panda – come tante in Sicilia e Calabria, dove l’età media dei veicoli supera i 13 anni – si avvicina emozionato al casello.
Non è il Golden Gate, non è il Ponte sul Bosforo, ma lui lo attraversa con la stessa solennità. Tira giù il finestrino, il casellante – che in un mondo ideale dovrebbe portare una toga romana o almeno un mantello da supereroe – gli dice: “Dieci euro, prego”. E lui, l’eroe di ogni giorno, fruga tra banconote stropicciate (d’altronde in Calabria il 91% delle transazioni avviene ancora in contanti, contro il 57,5% della Lombardia) e paga.
Si chiede, magari, se valga davvero la pena: dieci euro per un tragitto più corto di una tangenziale. Il prezzo di una pizza margherita, o quasi. Ma la risposta non la avrà mai. Perché il Ponte sullo Stretto non è fatto per essere capito. È fatto per essere pagato.
Il più caro del mondo
Il confronto internazionale è impietoso. L’Eurotunnel, che collega Regno Unito e Francia sotto la Manica, costa 1,42 euro/km. E non parliamo di una passeggiata: lì c’è un treno, un tunnel sottomarino, la logistica internazionale. Ma niente da fare: il ponte italiano è più caro. Perché – e qui il paradosso diventa filosofia – in Italia le cose o si fanno in grande, o non si fanno. E se si fanno, si pagano. Eccome.
Il Ponte sullo Stretto non sarà solo una sfida ingegneristica, ma anche un monumento al modo tutto italiano di trasformare un sogno in qualcosa di economicamente esorbitante. Un’opera che racconta un Paese in bilico tra modernità e retorica, tra investimenti faraonici e vecchie Pandine che arrancano verso il futuro.
Il futuro è adesso, dice qualcuno. Ma qui il futuro costa dieci euro a passaggio. E senza nemmeno la garanzia di arrivare puntuali.