L’impero silenzioso: l’ascesa del clan Pesce a Roma negli anni ’90
Le indagini hanno rivelato legami con esponenti della politica locale e nazionale, evidenziando un sistema di collusione che garantiva al clan protezione e impunità

Negli anni '90, mentre l'attenzione mediatica era concentrata su altre organizzazioni criminali, la 'ndrangheta calabrese, in particolare il clan Pesce di Rosarno, consolidava silenziosamente la propria presenza nella capitale italiana. Attraverso una strategia di infiltrazione discreta ma efficace, il clan riuscì a penetrare settori chiave dell'economia romana, tra cui l'edilizia, la ristorazione e gli appalti pubblici.
Il controllo nella Capitale
Secondo le indagini delle forze dell'ordine, il clan Pesce sfruttava una rete di imprese e prestanome per ottenere commesse e subappalti, spesso attraverso pratiche corruttive e intimidatorie. Questa rete permetteva al clan di riciclare proventi illeciti e di esercitare un controllo significativo su alcune aree economiche della città. La presenza del clan Pesce a Roma non si limitava agli affari economici. Le indagini hanno rivelato legami con esponenti della politica locale e nazionale, evidenziando un sistema di collusione che garantiva al clan protezione e impunità. Questi legami erano spesso mascherati da relazioni d'affari o da connessioni familiari, rendendo difficile per le autorità identificare e perseguire i responsabili. Nonostante le difficoltà, diverse operazioni delle forze dell'ordine hanno portato alla luce l'estensione dell'influenza del clan Pesce nella capitale. Queste operazioni hanno portato all'arresto di numerosi affiliati e al sequestro di beni per milioni di euro, colpendo duramente le finanze del clan. Tuttavia, la resilienza del clan Pesce e la sua capacità di adattarsi alle nuove realtà economiche e politiche rappresentano una sfida continua per le autorità. La storia dell'infiltrazione del clan Pesce a Roma negli anni '90 è un monito sull'importanza di una vigilanza costante e di una risposta coordinata per contrastare l'espansione delle organizzazioni mafiose. Oggi, la lotta contro la 'ndrangheta e le sue ramificazioni nella capitale continua, con l'obiettivo di smantellare le reti di potere che minacciano la legalità e la sicurezza della città.