Confisca cosca Mancuso
Limbadi nuova caserma carabinieri

Simbolo di legalità e impegno contro la criminalità organizzata

È stata inaugurata la nuova caserma dei carabinieri di Limbadi, realizzata in una villa confiscata alla  cosca di 'ndrangheta dei Mancuso. L’evento sostenuto dalla presidente Giorgia Meloni, rappresenta un segnale di impegno dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Nonostante l’assenza della presidente, trattenuta a Roma per impegni internazionali, la cerimonia ha mantenuto un forte valore simbolico. La sottosegretaria all’Interno con delega ai beni confiscati, Wanda Ferro, ha sottolineato l'importanza della presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, della presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo. "È il segno tangibile di un impegno serio e costante dello Stato contro la 'ndrangheta", ha dichiarato Ferro, elogiando la partecipazione dei cittadini e dei bambini come simbolo di rinascita e rifiuto delle logiche mafiose.

La rinascita di Limbadi e l’impegno dello Stato

Limbadi ha mostrato il suo vero volto: una comunità di gente perbene che rifiuta il marchio mafioso imposto da pochi criminali e guarda con fiducia al futuro. "A differenza di altre realtà, dove la paura aveva chiuso le finestre e svuotato le strade, Limbadi ha risposto con la presenza attiva dei cittadini", ha sottolineato Ferro. Dopo le recenti inaugurazioni delle caserme di Africo e Santo Stefano d'Aspromonte, quella di Limbadi rappresenta un ulteriore passo avanti nella trasformazione dei simboli mafiosi in presidi di legalità e sicurezza.
La Calabria si conferma protagonista nella gestione dei beni confiscati alla criminalità, con oltre 3.700 proprietà già destinate a fini sociali o istituzionali. Ferro ha ringraziato il governo e le istituzioni locali per l’impegno concreto, ribadendo che lo Stato c’è e non arretra, garantendo sicurezza e sviluppo per il territorio.